venerdì 13 gennaio 2012

Polemica pt.1

Dunque, penso che molte volte le persone parlino di politica perché c'è di che fare polemica, e la polemica scalda gli animi, si creano discussioni, anche quando non hai nulla a che spartire con qualcuno se fai della polemica soprattutto su un argomento che riguarda i più, si potrà parlare per più di dieci minuti filati, di un argomento diverso del tempo.
Ma veniamo a noi. La cosa poco piacevole è che di problemi nel quotidiano ce ne sono molti, di certo più piccoli al governo che partorisce disagi a go go, ma pur sempre problemi sono... Evitabili, e che senza i quali la vita dell'individuo medio potrebbe migliorare.
La mia vita si divide tra tre città in particolare: Modena (dove vivo e lavoro), Bologna (Dove studio), Trieste (dove sono nata e ho la mia famiglia). Per tutte e tre, in questo post, ho scelto un problema a mio avviso abbastanza fastidioso, che si potrebbe correggere senza troppe difficoltà:
Modena:
A Modena gli autobus costano 1,20€, un prezzo abbastanza comune, tuttavia per fare il biglietto per una normalissima tratta urbana vi sono 2 scelte:
- Fare il biglietto a bordo
- Comprare il biglietto magnetico.
Nulla di assurdo se non fosse che per quanto riguarda il biglietto a bordo, l'apposita macchinetta NON DA' RESTO. Ciò significa che se non si possiedono i soldi contati o si và a piedi, o si paga di più il biglietto, senza soluzione di sorta. Ora, tempo fa funzionavano nello stesso modo i distributori automatici di alimenti/bevande, site negli uffici, nelle scuole e quant'altro. Si è riuscito senza troppa fatica, nell'arco di breve tempo, a far erogare il resto a questi apparecchi, quale sarebbe la difficoltà di applicare il medesimo metodo per le macchinette dell'autobus?
Per quanto riguarda il biglietto magnetico, oltre al fatto che spesso lo vendono che è già smagnetizzato, la cosa assurda è che si può aquistare unicamente presso due esercizi: la stazione delle corriere o davanti la stazione ferroviaria. Nel primo caso è ovvio che in quel luogo si creano delle file enormi dovute anche al fatto che il più delle volte sono aperti solamente due sportelli, condizione che, l'ultima volta che ho avuto la malsana idea di andare a fare lì un biglietto, mi ha portata a perdere ben tre autobus. Dinanzi la stazione ferroviaria, invece, lo sportello è praticamente sempre chiuso. Non è dato sapere gli orari d'apertura, ma fortunatamente vicino alla serranda abbassata vi è un distributore che suppongo abbia più anni di me, che prende anche denaro in carta.... Peccato che non dia resto! Leggete bene prima di pagare con 50€, potrebbe essere il viaggio in autobus più costoso della vostra vita.

Bologna:
A Bologna ci si deve muovere in fretta, è una città caotica, piena di gente che lavora, studia e quant'altro. Da brava pendolare che sono, mi sono resa conto quasi nell'immediato del fatto che se c'è una cosa che non funziona di Bologna sono i semafori. Il semaforo davanti alla stazione ferroviaria riesce a far attendere i pedoni quasi 5 minuti prima di diventare verde. Volendo capire che è necessario in una città frequentatissima da automobili, bisogna anche capire che se la cosa funzionasse meglio una mandria di pedoni non si fionderebbe sull'onda della disperazione in mezzo al traffico rischiando di risultare come suicidio di massa sui giornali del giorno successivo. Problema minore ma comunque non piacevole il fatto che arrivare a pelo in stazione per prendere il treno che riporti a casa significa doversi scontrare con il semaforo che in più occasioni rischia di vanificare la corsa contro il tempo e dover quindi aspettare il treno successivo, che fortunatamente nel mio caso equivale ad un'attesa di 20-30 minuti, ma ovviamente non per tutti è lo stesso. Questo disagio, volendo evitare di creare problemi agli automobilisti, si potrebbe evitare con un sottopassaggio. Non so se la conformazione del terreno lo renda possibile, ma sono certa che una soluzione simile si possa trovare. E' anche vero che altri semafori di Bologna sono tarati male, ad esempio in via Irnerio vi sono due semafori che al verde pedonale durano 30 secondi, ciò significa che chiunque non sia catalogato come velocista avrà finito di attraversare che sarà già divenuto rosso, e mi vien da pensare ai poveri anziani, ai bambini, ma anche semplicemente alle persone stanche che vorrebbero evitare di correre per non rischiare di essere investiti. Tuttavia lo stesso problema l'ho riscontrato nel semaforo di via Emilia, a Modena, che incrocia la via Jacopo Barozzi...

Trieste:
A Trieste vi è una piazza "storica", di nome Piazza San Giacomo. Lì mia madre si incontrava con la propria compagnia nell'età adolescenziale, vi è una chiesa, un'edicola che fa da punto di ritrovo, ma è soprattutto il centro di un rione molto conosciuto. Questo rione porta in una decina di minuti a piedi al centro, e altrettanti per l'ospedale infantile, luogo di cui la mia città si deve far vanto poiché non in tutta Italia vi sono degli ospedali dedicati solo alla cura degli infanti, dove essi si possano trovare tra di loro anziché tra adulti con problemi di tutt'altra natura ecc. Comunque, in Piazza San Giacomo ho notato esserci solamente uno scivolo per i bambini. Tutto tornerebbe se il luogo fosse poco frequentato dai piccoli protagonisti, tuttavia non è così. La mattina nella quale ho accompagnato il mio "nipotino" in piazza, ha visto il riunirsi di diversi bambini nell'arco di breve tempo.. Dunque uno spazio di 3,5m x 3,5m risulta davvero scadente per raggruppare cosi tanti piccoli partecipati, soprattutto contando che vi sono altri due spazi in zona, di cui uno è totalmente inadeguato per gli infanti poiché per quanto sia provvisto di verde è necessario percorrere una lunga scalinata che conduce ad un luogo pieno solo di panchine e alberi, ovvero i giardini Basevi, e poi c'è piazza Puecher che è collocata in mezzo alla strada e oltre a risultare pericolosa per la sua collocazione è comunque inadeguata poiché priva di veri e propri giochi per i più piccoli. In Piazza San Giacomo vi è inoltre il problema dell'alta frequentazione adolescenziale, che implica soprattutto la mancanza di rispetto dello spazio, ove difficilmente ero capace di individuare un frammento privo di sigarette buttate a terra, proprio dove i bambini vanno poi a giocare. Non so se vi sia un operatore ecologico incaricato di mantenere l'ordine in quella zona o meno, sta di fatto che oltre al fatto che risulterebbe necessario tanto quanto uno spazio più grande e fornito di giochi per i più piccoli, sarebbe anche una grande idea quella di cospargere la città di bidoni dell'immondizia appositi per le sigarette. Quest'operazione è già stata effettuata in molte città d'Italia, e sebbene diversi anni or sono si parlava dello stesso trattamento nel territornio giuliano, non ho visto un grande inceremento di questi contenitori nella città. Chiaramente la maleducazione è un problema enorme che probabilmente non si riuscirebbe a sconfiggere nemmeno con svariate ore di educazione civile (scommetto sul fatto che bulletti ed ignoranti di altre speci pur avendo un bidone simile sotto il naso lascerebbero cadere volentieri la sigaretta al suolo anziché contribuire alla pulizia della propria città), ma d'altra parte da qualche parte si deve pur cominciare.

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