domenica 22 gennaio 2012

Elucubrazioni Pt.3

Cosa fai se ti svegli ed hai in mente una canzone triste?
L'ascolto. Rispondo io.
Stamattina avevo in testa "Le onde" di Ludovico Einaudi, una melodia nella quale mi riconosco molto, molto più che in molte altre dotate anche di testo. Trovo che la musica sia una cosa personalissima, che dà ad ognuno delle sensazioni diverse. "Le onde" a me racconta una storia intera, fata di climax, di turbamenti, di corse contro il tempo e momenti di estrema introspezione. Magari per alcuni è solo uno sproloquio di note o una sonata non tanto diversa da quella che potrebbe essere una ballata al pianoforte qualunque. Ma è questo il lato meraviglioso della musica: siamo noi a darle una vita più di quanto lei non la dia a sé stessa. Noi con i nostri ricordi, la nostra pelle d'oca, le nostre lacrime e i nostri sorrisi. Per alcuni la musica non è imporante, altri dichiarano addirittura di non amarla, io ne ho bisogno come una droga costante, perché il mio mondo senza la musica è un mondo a metà. Nei miei fumetti c'è la musica, ma talvolta persino i miei momenti passati hanno la loro colonna sonora. A volte persino i romanzi che leggo hanno la loro melodia, perché i giochi di associazione che riesce a fare la nostra mente sono davvero strepitosi, a volte.
E dunque scrivo qui sotto cosa sarà il fumetto della tesi, le canzoni che lo compongono, che gli altri probabilmente non troveranno così facile associare alle immagini, ma per ognuno ci sarà una soundtrack personale, almeno spero:

Nickelback - Lullaby
Sting - Every breath you take
Alice In Chains - Nutshell
Brian Adams - Heaven
Lifehouse - From Where You Are
Lifehouse -  broken
Ligabue - Il peso della valigia
Paramore - The only exception
Nuno - Flow
Raf - Ossigeno
Snow Patrol - Chasing Cars
Sum 41 - Pieces
the Cramberrias - Dream
the Reindeer Section  - cartwheels

Et voilà. Alcune di queste canzoni mi trasmettono cosi tanto che finisco per introdurle in modo o nell'altro in praticamente ogni fumetto che produco.

Elucubrazione nr.2 - I rapporti umani sono la cosa più fragile che ci sia, è come giocare a Jenga quando ormai sei verso la fine. Sposti un tassello e difficilmente la torre resta solida davanti agli occhi. Traballa o cade. E con le persone è lo stesso. Dispiace, a volte anche molto, ma a volte non c'è alternativa e se la torre cade forse semplicemente doveva andare così. Fatalista? Forse. Ma talvolta aiuta a non rimuginarci più del dovuto.

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