martedì 31 dicembre 2013

E poi... Fuochi d'artificio

Eccomi qua a scrivere il post di fine anno. Domani è il (per alcuni) tanto atteso giorno di capodanno. Certi lo attendono con ansia, altri attendono con la medesima foga che finisca, altri ancora, come me, sperano sia una bella serata come tante che basta e avanza.
Personalmente è dal 26 che sono k.o dopo essermi presa quello che in teoria è un virus che ha steso diverse persone in giro. Dolori addominali e quando sono finiti quelli un'influenza da 36,7 con tosse, raffreddore e mal di ossa annessi. Insomma, di quelle cose per le quali non esistono medicine anche se ne butteresti giù trenta per stare bene.
Paolo Fox insieme a tutta quella gente che si spaccia per astrologhi dice che il 2014 sarà per il mio segno zodiacale un anno fortunato. Io credo nell'oroscopo più o meno quanto credo nella fata dei denti, ma è bello sentirsi rassicurati da uno che ti dice "ehi, va tutto bene". In realtà io penso di aver preso cosi tanto dal 2013 da non poter pretendere molto dall'anno che verrà. Francamente mi basta un voto decente alla laurea, uscire dall'Accademia con la testa alta nonostante tutti coloro che hanno provato ad abbassarmela a suon di schiaffi. Poi le cose che molti banalizzano, soprattutto coloro che non si rendono conto dell'importanza di elementi quali la salute propria e di coloro che stanno accanto. E perché no, magari un buon posto di lavoro o il successo nel mio nuovo obbiettivo. Vedremo. Ho sentito di questi giorni il mio relatore di tesi teorica e con lui appena finite le feste m'incontrerò per mettere a punto lo scritto. E' bello sapere di vederlo e condividere quel tempo, quelle righe insieme a lui. E' sempre stata una persona che stimo e aver scritto il suo nome su ogni documento inerente al terminare dei miei giorni in quell'edificio mi rende felice.
Che altro dire, Moritz cresce a vista d'occhio ed è sempre di più un cagnolino vivace e giocattolone. Tuttavia vedendomi stare male, oggi, ha appoggiato il suo musino sul mio mento rimanendo a guardarmi con quegli occhi dolcissimi che ha. "Io ci sono", sembrava dirmi. Quelle semplici parole che troppo spesso ognuno avrebbe bisogno che venissero dette da qualcuno che non le ha. Ma Moritz si, e più di ogni altra cosa voglio proteggerlo.
In questi giorni chiunque avrà sentito parlare di due argomenti:
1 - La ragazza malata che si dice d'accordo sulla sperimentazione animale
2 - Schumacher che è finito in coma e relativa speculazione nera di gruppi di FB e quant'altro che lo davano già per morto.

Riguardo al primo punto posso dire che trovo assolutamente errato il mezzo più del messaggio contenuto in esso. I video sono infatti un modo come un altro per mettersi alla gogna, come capita con Clio Makcoso e varie, da una parte ci sono fan e dall'atra chi insulta e non apprezza (spesso le due cose vanno di pari passo anche quando non dovrebbero). Il fruitore vede il video e conosce il viso della persona quindi si sente autorizzato a dire ciò che pensa, anche quando questo è assolutamente inopportuno. Io la ragazza lì non la conosco, disprezzo profondamente il suo essersi messa a fare video con la mascherina in una lingua italiana che di studentessa universitaria aveva ben poco. Se avesse voluto far presa sul pubblico avrebbe dovuto spiegare cosa comporta la sua malattia, il nome e come la sperimentazione animale ha potuto far sì che lei fosse ancora viva. Non l'ha fatto. Ha semplicemente messo in piazza un'opinione  che sapeva benissimo sarebbe stata contestata, sperando che bastasse l'ambiente insalubre a convincere i più.
Non parlo da "animalista" perché per me "animalista" è un estremismo come tanti e dunque un eccesso, ma a me gli animali piacciono, quasi tutti. Anche nel caso di quelli che non mi piacciono, tipo i vermi, non torcerei loro un capello. Quand'ero bambina guardavo sempre a terra quando camminavo per paura di schiacciare le formiche. Mi terrorizzava l'idea di ucciderle senza ragione, così, come se niente fosse. Una volta l'ho fatto e le ho persino fatto il funerale. Cose di cui non andare orgogliosa ma che ancor oggi mi fanno sorridere. Ebbene, è orrendo che lo si faccia, ma personalmente se servisse a salvare la vita di qualcuno che amo, io un animale o più li sacrificherei. Può essere egoismo o cattiveria, ma trovo non sarebbe umano il contrario. Persone che dicono che dovrebbero morire gli esseri umani piuttosto che animali da laboratorio trovo siano fortemente deviate o semplicemente prive di alcun sentimento per il prossimo. Spesso coloro con cui parlo non hanno avuto la sfortuna di avere accanto a sé qualcuno di malato, così da potersi convincere di quanto si farebbe affinché esso guarisca. Tuttavia ho sentito una rapida intervista al TG ad una biologa (credo) affetta da SLA che affermava di essere certa che la sperimentazione animale sia un impedimento alla ricerca sull'uomo e che non vi sono mai state prove certe dell'efficacia di animali come mezzo di confronto per gli uomini.
Dunque in quel caso è ovvio che la mia lancetta penda in senso totalmente opposto. Forse ci vorrebbe più informazione, ed in ogni caso ci vorrebbe che quest'informazione non passasse con youtube perché assomiglia molto di più ad una pagliacciata.

Per quanto riguarda Schumacher devo dire che la cosa mi dispiace moltissimo. Un grande campione che è stato l'idolo delle folle e che ancora si vede volentieri in tv è a rischio e non capisco proprio come molti riescano a farci su dell'umorismo o roba del genere.
Oltre ad augurare le peggiori cose a questi individui di bassissima morale, mi trovo a pensare che la polizia postale dovrebbe fare in modo di trovare questi inetti e di dar loro sanzioni non da poco, sanzioni che potrebbero andare alla ricerca o semplicemente alla famiglia diffamata. E' vero, basterebbe che Facebook avesse un amministratore cone si deve, ma non dimentichiamo che soprattutto negli ultimi tempi questo social network è diventata una sorta di banca online dove girano diversi soldi.
Il senso di tutto questo è.... Ma la gente i fatti propri non se li sa proprio fare?

Beh, penso la risposta sia ovvia.

A tutti voi auguro un felicissimo inizio 2014!



L'Ultimo My Stupid Sketch 2013

 "Il biplano e la cometa" - Tavola 24

martedì 24 dicembre 2013

Conto alla rovescia

Domani è Natale.
In questi giorni sono uscita veramente poco e in quelle rare occasioni ho sentito commercianti lamentarsi della poca affluenza da parte della gente nei negozi. Ad uno di questi, quasi innavertitamente, mi è scappato di dire "beh, sarebbe sempre dovuto essere così. Il Natale dovrebbe essere una festa da trascorrere con la propria famiglia, indipendentemente dai regali". La persona che avevo di fronte non era d'accordo. E' vero, c'è crisi e ogni anno più tasse da pagare e statistiche che dicono che l'Italia fa schifo per milleottocento motivi rispetto al resto dell'Europa. Ma io mi chiedo se anche altrove ci saranno cene tra parenti fatte di buona cucina, perché se anche non ce lo si può permettere, una volta l'anno il sacrificio si fa. Ricorda un po' quando i nostri nonni ci dicevano che la domenica per la chiesa si metteva l'abito "buono" e devo dire che questa cosa a me non dispiace. L'idea di far diventare la ricorrenza un modo per capire quali siano le cose importanti e forse stringersi un po' era quello che mancava nei natali precedenti, fatti di centri commerciali gremiti di persone alla ricerca di regali non troppo costosi per risparmiare e prendersi piuttosto qualcosa per sé.
Le ultime settimane sono state impegnative per molti motivi tra cui l'arrivo di un cucciolo di cane a casa. Di gran carattere, vivace e testardo, Moritz (come l'affascinante personaggio di una telenovela!) ha riempito i nostri spazi di un'allegria che mancava. Mia madre inaspettatamente si er ricordata che qualche tempo fa le dissi che in questo momento avrei avuto bisogno di qualcosa di bello, e quel qualcosa è arrivato, sia per me che per lei.
Tirando le somme il mio 2013 è stato spettacolare. In primis per il mio tirocinio in Francia; poi quello a Trieste;  ci sono state batoste alla mia autostima di disegnatrice che però penso abbiano portato a dei vantaggi notevoli per capire su cosa avrei dovuto lavorare. Ho avuto colleghi speciali abbandonando definitivamente quelli tutt'altro che speciali di un lavoro che non faceva per me, in una città che non faceva per me. Ma soprattutto ho conosciuto delle persone con le quali sono completamente a mio agio. Io, diffidente di natura, mi rendo conto che gli abbracci di quella ragazza bionda così piccolina da doversi arrampicare sui mobili per raggiungere gli scaffali in alto, mi scaldano il cuore trasmettendomi semplicemente sincerità, Yle è buona, sempre sorridente e forte in quel suo modo di fare sempre delicato e genuino. Diego fa ridere ma è di una dolcezza unica, cucina così bene da dover aprire una pasticceria; Lua ha i miei stessi gusti in fatto di libri e già che ci siamo abbiamo pure lo stesso colore di capelli; ama Miyazaki e in genere i bei film d'animazione. Poi ci sono Vale, che ho avuto l'occasione di conoscere meglio in quest'anno ma che già al primo impatto avevo capito fosse una persona dal grande cuore. Lei mi meraviglia ogni volta perché è di quelle persone belle che non sa di esserlo ma dovrebbe. Queste persone ho avuto l'onore di conoscerle grazie ad Anto, che ci diciamo sempre di essere "conoscenti" pur sapendo che con una conoscente non ci passi due ore a parlare in macchina a fine serata. Lei è solare e buoni propositi che sa raggiungere con le sue forze. Spesso e volentieri non mi capacito del fatto di esserci avvicinate dopo così tanto tempo pur vendo trascorso assieme gli anni del liceo, ed un po' me ne rammarico. Fabio, a Modena, è una di quelle persone che non vuole farsi inquadrare forse perché, come me, sa che la corteccia è quella che ti difende dal Mondo. Ma dei miei giorni in Francia ricordo le lunghe chiacchierate con lui, che non si risparmiava mai in buoni consigli e belle parole. Lui è di quelle persone che se può ti aiuta e se non può... Ci prova lo stesso. E' pieno di talenti e forse non se ne rende conto. Non sono sicura ma credo che sempre all'inizio del 2013 ho conosciuto Valentina a Modena. Lei è una di quelle toste. Di quelle ragazze da cui una ha sempre da imparare; è indipendente, solare e determinata, ma allo stesso tempo dolce, disponibile e di buon cuore. Una vera rarità. In Francia ho conosciuto Elisa, una delle persone con le quali mi sono fatta le più grasse risate della mia vita. Serate a chiacchierare bevendo della birra buona, a volte dimenticandoci di cenare o facendolo molto più tardi del previsto. Grazie a lei ho vissuto Grenoble nel migliore dei modi possibili, incontrando Cécile, Dominik, Cédric, Gaetan, Anto e Bjorn, sei coinquilini tanto diversi tra di loro quanto stupendi. In quel di Bologna ho stretto ancora di più il legame con Erica, consolidato anche dal concerto dei Nickelback, probabilmente uno dei più belli a cui ho assistito in vita mia. Lei è intelligente, brillante ma allo stesso tempo gentile e pronta ad aiutare il prossimo. E' una persona piena di qualità che sa di valere e sa rialzarsi in piedi dopo ogni batosta.
In tutto questo ho avuto la fortuna di avere ancora vicino persone per me indispensabili quali il mio stupendo fratellone con cui appena posso trascorro tutto il tempo libero possibile, la persona che più mi manca quando sono lontana; Ylenia, un'amica ormai decennale sempre presente nelle tappe fondamentali della mia vita ed Eleonora, che pur a distanza rimane sempre tra le più grandi amicizie che sia riuscita a coltivare nella mia esistenza. Giuliana è Giuliana. Nemmeno a parlarne, è assolutamente intoccabile e da quando ha lasciato quella casa a Modena non riesco più a mettervi piede con un po' d'entusiasmo. Lei è stata la mia salvezza, la persona con la quale ho stretto un legame profondo che non saprei paragonare a nient'altro. Ci siamo supportate, abbiamo condiviso tanto, dal terremoto alle gioie della mia laurea, del suo diventare ufficialmente avvocato. Senza quest'Amicizia nulla di ciò che è stata la mia vita a Modena negli ultimi 3 anni sarebbe stato lo stesso.
C'è inoltre il mio uomo, che sa sempre mettermi a mio agio. Mi conosce meglio di me stessa e sa farmi stare bene, sempre, con il suo modo di fare, con le sue piccole attenzioni. Cinque anni con lui sono volati e mi sembra che abbiamo ancora così tanto da dare insieme che non basterebbe una vita intera.
Insomma, questa non è una lettera d'addio, ma faccio ammenda. Per tutte le volte che mi sono lamentata, che ho pensato che le cose non andassero bene. Non è vero. Sono fortunata perché ho avuto la fortuna di conoscere persone che mi riempiono il cuore ogni giorno con la loro presenza.
Non so se sia vero che a Natale si è tutti più buoni, ma di certo si dovrebbe essere un po' più grati, ed io ho deciso di provarci, così, a modo mio.

Buon Natale con tutto il cuore



Quest'anno ho regalato disegni. Non perché penso sia 'sto gran regalone o perché non avevo soldi o perché avevo troppo tempo da non sapere come usarlo, ma semplicemente perché volevo che le persone avessero qualcosa di unico e regalato insieme ad un pezzo di me.

Yle e la sua famiglia

Da sinistra: Diego; Anto; Yle; Vale; Lua; Nicola

Valter e Massimiliana
 
Il mio personalissimo augurio di buon Natale

 
My stupid Sketch

 
Moritz <3

martedì 10 dicembre 2013

Un attimo di Natale, per favore

Avete presente quella sensazione strana che vi assale quando fate qualcosa che facevate molti anni prima e vi sembra molto meno eclatante? Ebbene, quest'anno, dopo 6 anni, sono andata alla fiera di S.Nicolò, tipica fiera natalizia che si tiene annualmente a Trieste nella settimana prossima al 6 dicembre.
Finalmente dopo anni di reclusione in quel di Modena a lavorare in negozio, quest'anno ho potuto venire a casa prima (come ben sapete) e godermi un po' di più l'atmosfera pre-festiva. A Trieste c'è di buono che gli addobbi non mancano mai. Non capisco come facciano i commercianti a pagarli pur non avendo lo stesso numero di clienti di qualche anno fa. La crisi si fa sentire, quando entri in un negozio gli occhi del venditore te lo dicono subito. Te lo dicono anche perché spesso il venditore è il proprietario che non si può permettere del personale, ed inutile dire che tempo fa (non molto) la fatica dei proprietari dei negozi era di venire solo alla sera per raccogliere l'incasso. E' un dato di fatto che la fiera è molto più piccola di quando io ero ragazzina. Un tempo vi erano bancarelle a fila di due, mentre ora un solo gazebo occupa una cospicua porzione di viale. Ho cercato di non pensare in modo nostalgico, di credere che magari la mia era un'impressione dettata dal fatto che non facevo un giro alla fiera da molto tempo e da piccola ogni bagliore era magia. Ma no, era evidente. Le bancarelle non solo erano molte meno, ma il tipo di oggettistica che vendevano era molto più sterile. Niente individui strani che spaccavano i piatti per dimostrarti la loro robustezza, niente odore di mandorle caramellate e zucchero filato ovunque, niente bancarella dei giocattoli che ne vendeva di orribili ma alla portata delle tasche di ognuno. C'erano cover di cellulari probabilmente comprate a stock in qualche sito internet, bancarelle enogastronomiche di formaggi o companatici che sembrava di essere alla fiera del multietnico, qualche vestito venduto da cinesi a prezzi più alti che nei negozi italiani.  Mi è mancata la fiera di Santa Lucia a Bologna, che ha ancora quel profumo di vecchie tradizioni e quelle altre bancarelle in una viuzza laterale di via Indipendenza, dove vendono cose fatte a mano e ogni anno trovo qualcosa di particolare da acquistare per me o altri a un buon prezzo.
A parte questo negli ultimi giorni ho lavorato alla tesi teorica perché volevo finire in tempo un capitolo (che poi sono diventati due) da mandare al mio relatore affinché le corregga questo weekend; sono riuscita a comprare i regali per mia madre e mio fratello, ho trovato l'idea giusta per i miei nonni e poco altro. Amo fare i regali di Natale. Mi da l'idea di una sorta di premio per come si è affrontato un anno intero. E' bello il momento in cui si scartano tutti assieme ed amo persino fare i pacchetti perché penso che già da quelli le persone a cui faccio doni capiscano che è un piccolo biglietto con scritto "ti voglio bene". Li faccio sempre con cura, con molta più cura di quanto non faccia dei disegni, spesso.
Venerdi 6 sono andata a fare una giornata conclusiva del corso di imprenditoria obbligatorio per il completamento del tirocinio. Mi ero ripromessa di stare appena un paio d'ore e poi alla fine sono rimasta fino alla fine quando mi sono accorta che le persone che parlavano erano persone più vere di tutti i tizi ingiaccacravattati che sembravano volerci convincere a tutti i costi ad aprire una s.r.l di lì ad una settimana. Erano persone dai 25 ai 35 anni che avevano combattuto per ciò in cui credevano e a modo loro ce l'avevano fatta. Magari non avevano raggiunto traguardi inimmaginabili, ma quei traguardi che possono rendere una persona fiera di sè. Il mio tutor quello stesso venerdi mi aveva detto che il sito non era finito e che sarebbe stato opportuno venire il lunedi successivo. Inutile dire che ero contentissima quando me l'ha chiesto perché di lasciare quel posto non ne avevo nessuna voglia. Lunedi dopo aver lavorato moltissimo sulla dinamicizzazione del mio sito web, sempre lui mi ha detto di tornare ancora giovedi. Ero ancora più felice. Ho imparato moltissimo e ho vissuto due mesi intensi che sono volati. Li rifarei tutti, come rifarei quelli a Grenoble e tutti quelli prima.
Ora devo solo rimboccarmi le maniche e preoccuparmi di proseguire rapidamente con il fumetto di tesi. Siamo a quota 20 e ho un po' di timori ma così tanta voglia di fare che a volte mi chiedo il perché di tante perplessità...

Vi lascio con tre ritratti/schizzi fumettosi fatti a personaggi famosi... Avevo voglia di riesumare il Tombo e così ho fatto.

Buona serata



lunedì 2 dicembre 2013

L'inverno quello vero

Rieccomi dopo la mia breve permanenza in Emilia Romagna.
E' strano vedere come possa mancare una routine come quella di un lavoro che poi non è nemmeno un vero e proprio lavoro ma un tirocinio. La quotidianità, l'alzarsi presto la mattina pensando alle cose da fare, alle cose che forse non si riusciranno a portare a termine. Sono andata in Emilia lasciandomi per un po' alle spalle tutto questo e mi è sembrato di aver fatto lo stesso di quando ho pensato di dividere in due parti il tirocinio in Francia. Evitiamo drammi, una persona nostalgica a volte va anche coccolata.
La Francia ultimamente mi manca molto. Ho ripensato spesso ai miei coinquilini provvisori, all'impegno che ci mettevo ogni mattina ad alzarmi pensando che il primo dialogo che avrei avuto sarebbe stato in francese. Mi manca perché non mi sono concessa il tempo di farmelo mancare prima, lo so. Questo è lo scotto.
Nel mio breve viaggio mi sembra di aver avuto l'occasione di vivere a duecento all'ora. Ho visto amiche che non vedevo da un po' e un'amica che non vedevo da tempo. Ho fatto amicizia con un cane più grosso di me, ho girato per Bologna pensando che quest'anno l'atmosfera natalizia si respirava troppo poco lì. Ma forse volevo pensarlo sapendo che non ci sarei probabilmente più tornata fino l'anno nuovo e Bologna io l'amo sotto le feste natalizie. Ho concordato la tesi col mio professore che è stato gentile e si è riconfermato uno dei prof che ho preferito in tutti e cinque gli anni di accademia; per poi scrivere di getto parte della tesi (20 pagine) nel viaggio di ritorno. Le mie amiche avevano tantissime novità da raccontare e mi è sembrato di essere via da secoli; ho avuto un tuffo al cuore quasi come mi fossi persa una parte importante della loro vita ed io materialmente non ero lì con loro. In realtà quattro chiacchiere insieme e sembrava tutto come al solito, splendido. Una volta tornata a Trieste dopo il viaggio, la sera stessa per la precisione, sono andata a trovare quel mare che vedo troppo poco anche vivendo in questa città e come per magia i fuochi d'artificio sono comparsi nel cielo buio e un po' pazzo, con il vento che non sa andarsene ma profuma di casa.