domenica 31 agosto 2014

Foglie secche sui marciapiedi

Scrivo ora che è tardi, perché di giorno la mia mente cerca di restare concentrata su cose che non conosceva fino a poco tempo fa. Fisica, chimica.. Materie a me sconosciute, che ancora oggi capisco poco ma che apprezzo nel loro gioco di intrecci tra razionalità e ipotesi, formule che sanno più d'astratto che dipinti di Kandinskij. Questa settimana è volata senza che me ne accorgessi, tra l'aula studio e poco altro. Non ho disegnato molto, anzi, però durante le mie rare uscite ho potuto vedere con occhi puliti alcune piccole cose che mi circondavano. Erano lì, ad un passo da me, le potevo toccare. Solo questo dovrebbe bastare ad una persona per sentirsi un po' più risollevato, o almeno, con me ha funzionato.
C'è stato questo tardo pomeriggio, appena venerdi, che nel centro della mia città ho visto un ragazzo suonare una sorta di xilofono fatto di bottiglie appese, riempite con quantità d'acque diverse affinché ognuna producesse note differenti. Le bottiglie erano di colori diversi e lui era lì, a toccare con le sue bacchette quei pezzi di vetro che altrimenti, forse, sarebbero state buttate. Le faceva vibrare, con la sicurezza negli occhi di chi sa cosa fa, e sa che ciò che fa è bello. Poco dopo un bambino passeggiava con un cane al guinzaglio più grande di lui. Il bambino ha raccolto i bisognini del suo fedele amico, e come un cittadino modello li ha buttati nel primo cassonetto a disposizione. Aveva l'impressione di capire che la responsabilità di avere quel cane era anche legata ad occuparsi di lui e della sua interazione con il mondo esterno. Ho pensato che fosse splendido che un ragazzino così piccolo avesse già questa coscienza civica, o semplicemente grande educazione. Appena poco più in là, durante questa passeggiata che si è svolta alla fine della prima giornata estiva dopo tanto, ero in Piazza Unità d'Italia. Ed è stato lì che nell'inizio di un tramonto tra nuvole striate, un pianista e cantante ha cominciato uno splendido concerto al Caffè degli Specchi, storico cafè sito su un lato della piazza. Dopo qualche meravigliosa canzone era tempo d'andare. Passeggiando per andare a prendere l'autobus l'ho visto. Sul Canal Grande un tramonto così bello da sembrare irreale. Il mare era talmente splendente da riprodurre perfettamente in modo speculare l'immagine delle nuvole rade. L'immagine che si creava sulla superficie d'acqua risultava così simile ad un magnifico foglio da calligrafia.
Lo stesso giorno, durante la mia mattinata di studio, ho fatto qualcosa di testa mia. Sono stata presa in giro e persino snobbata, ma non mi sarei potuta sentire meglio, dopo. Uscendo dall'aula per fare una telefonata ho visto qualcosa vicino ad un albero. Mi sono avvicinata ed era un piccione apparentemente giovane, con la testa ferita. Sono andata in portineria per avvertire il personale in servizio della cosa, e per tutta risposta mi è stato detto che ne erano al corrente, che questa era la legge della natura e che bisognava solo aspettare che arrivasse qualche gatto a mangiarselo. Certo, non lo sapessi che se un animale è ferito viene ucciso da animali più forti... Ma mi sono chiesta come avessero potuto queste persone sapere dal giorno prima che un essere vivente stava agonizzando e lasciarlo comunque lì. Il piccione si dimenava. Non riuscendo a volare cadeva in avanti sul becco. Poi, stanco, tornava quieto, forse aspettando di morire. Ho telefonato all'ENPA che mi ha dirottato al 113 che mi ha ri-dirottato ad un numero diretto di un incaricato ENPA. Gli ho spiegato la situazione già convinta che mi avrebbero risposto in malo modo, ed invece l'uomo al telefono mi ha detto che sarebbe arrivato di lì a 30 minuti. Ho recuperato il mio materiale di studio mi sono seduta all'esterno per accertarmi che al piccione non succedesse nulla. La gente lo guardava e ci rideva su. Una signora sulla quarantina senza nessuna esperienza in materia mi ha detto che avrei potuto evitare di chiamare l'ENPA tanto a suo avviso stava morendo (?!). Una macchina lo stava per investire dieci minuti prima dell'arrivo dell'uomo dell'ENPA, e quando li ho fatti sterzare un po' più a destra mi hanno derisa. "ah, per il piccione. Allora.."
Ma l'uomo è arrivato e l'ha portato via. Non so nulla del piccione, se si sia salvato o meno. Ma una speranza mi sembrava doveroso darla anche a lui. Mi sono chiesta dove fosse finita la compassione di quelle persone che davanti la sofferenza non si scomponevano minimamente. Forse perché non riuscivano a pensare al piccione come ad un qualunque animale, come al loro gatto o al loro cane. Ma cos'è un uomo senza compassione?

A parte queste cose belle, il resto della settimana è stato complicato. La prossima settimana il mio impegno di studio volgerà al termine e lascerò spazio ad altre cose come il nuovo fumetto che voglio realizzare e un'altra cosa top-secret alla quale tengo parecchio. Sono entusiasta. Credo sia un buon modo per vivere la propria vita, indipendentemente da quale sia il percorso che l'attenda.

Prima di postare qui sotto i miei soliti stupidi sketch, vorrei avvertire che oltre ad essi, sul sito web ho pubblicato un nuovo fumetto online. Una storia breve alla quale sono molto affezionata e spero vivamente che chi potrà la leggerà e saprà apprezzarla. Per me è qualcosa di molto importante, e come ogni cosa importante metterla per iscritto (o in forma disegnata) non è stato facile, ma ancora mi rende felice.

Alla prossima



Ritratto un poò a caso di Sandra Oh, attrice ex coprotagonista in Grey's Anatomy

La foto del tramonto




lunedì 25 agosto 2014

Ancora voglia di disegno

Anche se non ne avrei il tempo pubblico dei disegni nuovi. Mi rendo conto di essere arrugginita, vedo gli errori subito ma non riesco a correggerli. Spero tanto che a settembre ricomincerò coi miei ritmi, così almeno sarò un po' più soddisfatta di ciò che produco... Ma questi non sono per soddisfazione personale quanto per bisogno. Il mio bisogno primario (si si, insieme al caffè, si sa).

A presto.





domenica 24 agosto 2014

Disegni notturni

Dopo tanto tempo mi sono presa un po' di serata per disegnare. Non ricordavo facesse cosi bene allo spirito. Ogni volta è una riscoperta, la migliore.
Buonanotte




mercoledì 20 agosto 2014

Parliamo d'altro

E' passato un po' di tempo da quando ho scritto un post, con testo e immagini. Oggi non mi lagnerò delle mie vicende personali (si eleva la OLA), ma farò un po' di recensione spicciola.
Prima però vorrei dire con fierezza di aver finito i #100Happy Days.
Se quando ho cominciato mi avessero detto che sarebbero stati i più difficili degli ultimi tempi forse non avrei iniziato, oppure l'avrei fatto comunque, nel pieno spirito del gioco, perché se cercare la parte bella di un giorno qualunque è bello, cercare una parte bella in un brutto periodo è il livello più difficile (quello che nei videogames sarebbe col mostro grande e grosso). Però ce l'ho fatta, quasi/circa, cercando di inserire cose molto belle come le giornate con gli amici e cose ben più banali come un piatto più particolare per pranzo.
A volte ho dovuto aspettare per pubblicare le foto, perché non avendo fotografato il momento ho dovuto farne il disegno; altre volte (una in particolare) sapevo qual era la parte bella di una giornata pessima, ma per focalizzarmi meglio sul lato positivo avevo bisogno del mio tempo. Anche questo acquisisce tempo, a mio avviso, quando si affronta una sfida simile. Bisogna acquisire consapevolezza, non solo buttare lì una foto su insagram, in quello saremmo buoni tutti.
Ma torniamo a noi, recensioni.
Avviso subito che conterranno SPOILER, quindi non legga chi vuole vedere il film e leggere il libro.
Partiamo dal libro. Ho cominciato e finito "Adulterio" di Coelho.
Premetto che non sono una grande fan dell'autore, e l'unico libro che posseggodi lui è "Veronika decide di morire", che è uno dei miei libri preferiti in assoluto. Di lui ho apprezzato anche "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta ed ho pianto" e "Undici minuti", mentre gli altri, tuti quelli dove faceva il santone/maestro di vita, non li ho mai digeriti del tutto. Non me ne voglia chi ha amato "L'Alchimista" ma non sono riuscita ad apprezzare al 100% quella scrittura poco fluida, da narratore più che onniscente, direi saccente. Però avevano il loro perché, una storia di vita, un'esperienza personale, un cammino.
Non sapevo cosa aspettarmi da "Adulterio", a leggere la trama non era certo uno dei temi più trattati da Coelho, ma è anche vero che la sessualità era stata affrontata dallo scrittore anche il "Undici minuti", in modo delicato, non originalissimo (il suo retrogusto mi ricordava un po' "Memorie di una Geisha", per dirne uno) ma bello da leggere, semplicemente.
"Adulterio" è un romanzo che  Coelho sembra aver scritto sotto minaccia di un editore che gli ha rifilato da leggere 50 sfumature di grigio e Un uso qualunque di te e tutto il filone "Ho un uomo meraviglioso e una vita apparentemente perfetta, roviniamola"... Capisco che uno scrittore per mantenere la propria popolarità deve scendere a compromessi, ma la stesura di "Adulterio" mi è sembrato un prezzo troppo alto.
In breve, la protagonista è una giornalista (si, forse anche a voi vi chiederete come mai la protagonista non abbia mai un lavoro qualunque tipo la panettiera..) pure piuttosto bella, di soli trent'anni (a trent'anni ha quello che al giorno d'oggi uno non ha nemmeno a cinquant'anni) che ha due figli di cui si sanno appena i nomi e un marito eccezionale che l'appoggia nel lavoro, prova ancora del desiderio sessuale nei suoi confronti e le dice frasi che "Via col vento" al confronto è poco smielato. Lei si rende giustamente conto di non essere felice e opta senza troppe remore di intraprendere una relazione sessuale con un suo fidanzatino del passato con il quale c'è stato solo qualche bacetto in passato. Ovviamente nemmeno lui è un panettiere. L'uomo è un politico molto importante (a chiunque venga in mente il telefilm "Scandal" .. è normale, ma il telefilm ha un minimo d'intreccio, almeno), con al seguito una moglie ben consapevole dei tradimenti del marito ma che se lo vuole tenere stretto. La protagonista ad un certo punto impazzisce a tal punto di pensare che sia un'ottima idea comprare una quantità esagerata di cocaina per fare in modo di incastrare la rivale in amore. Le costa una fortuna, il marito ne rimarrà sempre all'oscuro (comprendo l'assenza di un conto comune, ma ...). Lei decide che non è il caso e se ne sbarazza... Della cocaina, non della rivale. Alla fine resta con suo marito, non ci è dato sapere se veramente felice o meno. Nel mezzo ci sono scene di eros da quattro soldi, personaggi senza il minimo spessore (non riuscivo nemmeno a provare pena per il marito, tant'era idiota) e appuntamenti tra i due protagonisti dati furtivamente come poteva essere per i bigliettini con le soluzioni delle verifiche di matematica, alle elementari.
Sarà che ho letto di recente "Un uso qualunque di te" e che di libri dove si parlava di una vita perfetta dalla quale è necessario fuggire ne ho fatto scorta negli ultimi 6 mesi, ma questo libro è riuscito davvero a nausearmi. Spero vivamente che Coelho decida di rimettersi in carreggiata scrivendo un romanzo più nelle sue corde, a costo che risulti meno vendibile, perché al suo posto mi vergognerei del mio nome scritto sulla copertina, un po' come le attrici famose si vergognano di aver girato un porno ad inizio carriera. Con la differenza che la sua carriera era decollata da un po'.
Voto: 2 
Auguri Paulo.

La seconda recensione è per "Dragon Trainer 2".
Leggevo dai commenti su Facebook un grande entusiasmo nei riguardi di questo film di cui (ammetto) avevo visto la prima parte solo poco tempo fa, alla tv.
Ammetterò anche a testa bassa che l'ho visto alla tv solo perché quella sera pioveva e non si poteva uscire, e prima di quella sera ero convinta fosse una cosa alla Pokémon, pure giapponese. Salvo poi a trovarmi incollata allo schermo dicendo a me stessa che ero stata un'idiota a non vederlo prima.
"Dragon Trainer" ha di suo una trama originale, gli elementi di un romanzo di formazione, tematiche adulte e delicate come l'amputazione di una parte del corpo, che però può venire in qualche modo sostituita.
"Dragon Trainer 2" è a tutti gli effetti un sequel. E' un film non necessario, a mio avviso, nel senso che "Dragon Trainer" non necessitava di un seguito alla storia. Nel secondo film c'è un cattivone che vuole conquistare la terra, o i draghi, o tutti e due e si avvale di un drago grossissimo e apparentemente unico nel suo genere, che tra le altre cose dispone anche di poteri di telecinesi (?!) nei confronti degli altri draghi.
Questo drago enorme ha un suo simile nascosto in un posto meraviglioso pieno di draghi svolazzanti e paesaggi rigogliosi, dove tra l'altro vive pure la mamma del protagonista, che ha ben pensato di rifugiarsi lì per vent'anni anziché tornare dal figlio appena nato, vedendo che la vita con gli animali era più esaltante che allattare un piccolo piagnone (chi l'avrebbe mai detto!). I due si ritrovano, ma lo si sapeva già dall'inizio, quando il ragazzo afferma di non sapere chi è perché non ha mai conosciuto sua madre , e allora voilà, compare la mamma. Una pazza che sembra uscita da un ricovero per persone affette da depressione. Il padre e lei si rivedono, si amano, e come ogni genitore farebbe si baciano appassionatamente ricordando i bei tempi andati davanti al loro bambino.
Ad un certo punto il cattivone fa la guerra alla famiglia del protagonista, i due draghi giganti (detti alfa) si scontrano, quello dei "buoni" muore dopo un minuto e mezzo. Non ci è dato sapere perché il drago buono non riuscisse a comandare gli altri draghi invece quello cattivo si, fatto sta che lui è utile come una bicicletta ad un pesce mentre a farsi un quattro sono i draghetti mignon e Sdentato (drago del protagonista) che dopo aver ammazzato il padre del protagonista (una robetta da niente, insomma) perché plagiato dall'alfa cattivo, stacca una zanna all'alfa cattivo. Gesto che convince il drago grosso ad andarsene dandola vinta ai draghetti buoni. Il cattivone era cattivone perché gli era stato amputato un braccio dai draghi in passato (torna il discorso mutilazione, stavolta un po' ridondante) e sparisce, la cittadina vichinga acquisisce ancora più draghi e una mamma per amica che al ragazzo male non fa.
Il film mi è piaciuto, non era certamente scorrevole come il primo capitolo, una grande parte era dedicata al gioco tra umani e draghi (sembrava quasi che il regista volesse diluire un po' il contenuto); i tempi del film oscilavano da un inizio molto carico e veloce ad una parte centrale più lenta che sembrava non riuscire a sbrogliarsi, però dalla sua aveva un'animazione spettacolare, un protagonista sempre più interessante e il desiderio di parlare di Amicizia, che non fa mai male.
Voto 7, con la speranza che il regista non deciderà di farne un terzo.


E dopo le mie polemiche sul film e il libro del mese (potrei aprire una rubrica), vorrei dire con un certo orgoglio di essere andata in Veneto il fine settimana scorso per una festa di paese dove i birrai indossavano tutti una maglietta con un logo disegnato da me! E' stata una festa meravigliosa, fatta di bella gente, un clima giocoso, bancarelle dell'artigianato e paesaggi da fiaba. Cison di Valmarina è un  posto da vedere, con le sue strade anti-ginocchio malandato e i suoi mille dettagli. Nella stessa settimana sono anche andata a Premantura, in Croazia, dove sono riuscita, nonostante il tempo perennemente nuvoloso di quest'anno, a prendermi la mia prima mezza scottatura. Una giornata fuori porta all'insegna del relax e di quel clima da catalogo Costa crociere, con il cielo azzurro e il venticello ideale per una dormita sotto il sole (e pronto soccorso alla sera)...
Insomma, la scorsa settimana è stata veramente piacevole, e questa si sta già facendo largo tra le prime sedute di fisioterapia, la premessa di un amico che passerà da Trieste domani e impegni di studio che pian piano sta scemando. Avrei dovuto mettere in piedi storie per concorsi a fumetti, ma la verità è che dal 3 settembre già so che disegnerò cosi tanto da non averne bisogno. Un po', lo ammetto, non vedo l'ora :)

Vi lascio con uno schizzo fatto a Premantura (non sarebbe finito ma fate finta di nulla), nell'unico giorno di sole/mare che sono riuscita a prendere da qui a un paio di settimane almeno!

See u


venerdì 1 agosto 2014

Temporali estivi - estate

Rieccomi qui a scrivere sul mio amatissimo blog.
Sono sparita da un po' perché dovevo sbrigare alcune faccende legate alla salute o a quella cosa che più ci assomiglia.
Vorrei fare una digressione rispetto allo scopo di questo spazio, parlare di quanto sia stufa/indignata/arrabbiata per questo menefreghismo e mecenatismo che ruota attorno alla salute della gente comune come me, ma non avrebbe senso perché ormai quel che è fatto è fatto, non mi è stata prescritta alcuna riabilitazione nel post-operatorio, ho dovuto supplicare per avere il referto che mi sarebbe servito a contatare altri medici, fisiatri etc, sono andata al distretto sanitario per chiedere informazioni su un diritto che non sapevo di avere e che hanno fatto in modo di togliermi facendo scadere il termine massimo per la richiesta.
Solitamente sono una persona che si dà almeno il 50% delle colpe, ma stavolta non posso. Zoppicando sono andata dappertutto, tra il friuli e la mia città a chiedere e chiedere. Non è servito a nulla, e anzi, mi ritrovo ora con più problemi di prima e a dover affrontare la consapevolezza di avere un problema più grave di quello per cui ero entrata in ospedale.
Non posso dire "fa niente" come direi in ogni altra occasione, ma sto cercando soluzioni sperando che ci siano, in un modo o nell'altro. Ma soprattutto che queste soluzioni io me le possa permettere, perché ridendo e scherzando il mio diritto a tornare come prima dell'intervento (cioè male ma un po' meno peggio di adesso) costerà fior fior di quattrini (che espressione inusuale <3)
Non voglio entrare nei dettagli, forse lo farò quando e se le cose si sistemeranno un po'. Voglio pubblicare dei disegni che ho fatto per i #100happydays e modificati con il buon Instagram; poi una tavola comica sulla vita da disegnatori e infine un'altra anteprima di quello che sarà (prima o poi) il mio nuovo fumetto.
E' colorata a cavolo, non amo colorare in digitale e perdo subito la pazienza. Ma magari apprezzerete le intenzioni. Oppure no? Forse avrei dovuto apprezzare le intenzioni dei medici...
uhm..