sabato 27 luglio 2013

Estate. No, non la canzone orrenda di Giusy Ferreri.

Rieccomi a scrivere su queste pagine virtuali dopo aver consumato un po' delle mie tanto agognate ferie.
E' trascorso quasi un mese da quando sono arrivata qui dalla Francia e quasi non me ne sono accorta. Le giornate trascorrono in fretta ed io ho sempre un po' quella dannata paura di far scivolare via questa stagione per poi sentirne la mancanza prima del previsto. Non ho fatto molto di ciò che mi ero proposta di fare durante questo periodo: un paio di fumetti brevi, un'illustrazione, inchiostrare/cominciare a colorare il fumetto di tesi, eppure per una volta ho eliminato quel mostriciattolo terribile che è il senso di colpa. Questa è l'ultima estate veramente libera. Per l'ultima volta nella mia vita sarò studentessa e quindi il non lavorare è una condizione accettabile quanto fare delle ferie lunghe due mesi. Ho pensato di voler fare un fumetto che si svolgesse durante un'estate. Mi ero già proposta di trascorrere delle giornate nella pineta a copiare e modificare il paesaggio che avrebbe fatto da sfondo alla mia storia, ma magari lo farò quando l'estate sarà finita e sentirò nostalgia di questi luoghi, o forse nel mese di agosto che mi sta aspettando a braccia aperte, oppure mai. Chi può dirlo? Sto imparando ad amare la mia città. Penso che per amarla davvero chiunque dovrebbe andarsene per un po' così da non vedere solo il lato routinario della questione. E' chiaro che in una città di medie dimensioni si vedranno gli stessi volti prima o poi, come è chiaro che ci saranno le serate con quattro eventi differenti ed altre che proporranno il mortorio in centro, ma Trieste, per esempio, è un tripudio di luci e contrasti che ancora oggi riesce a mozzarmi il fiato. A Trieste posso passeggiare per il centro vedendo praticamente sempre il mare, e anche quando non lo vedo il suo odore c'è. Mi piace la rinnovata semplicità dei triestini, che anziché andare in questo o quel bar imparano a fare aperitivo nella baracchina sul mare d'estate. Musica e teli a terra. Chi se ne frega, basta stare con gli amici, e magari ci scappa pure una chitarra. Mi piacciono le zone nascoste, le strade ampie quando si va verso l'altipiano, lo spritz con l'acqua e il divertimento che riesce a provocare ai ragazzi di qui l'olimpiade delle clanfe, ovvero l'olimpiade dei tuffi di pancia. Quelli che riescono allo stesso tempo farti un male assassino e farti sentire un completo imbecille, mica roba da poco!
A parte questo, durante la mia permanenza ho letto già un paio di libri. Roba leggera, ma sono sempre in vacanza... Medito di leggerne altri 3, ma qualora non ce la farò, poco male, ho ripudiato il mostriciattolo del senso di colpa, no? Non mi preoccupo di sentire amicizie poco meritevoli né di dire in faccia ad alcune persone "ti ho cancellato dagli amici di Facebook perché non ci sentivamo da anni". Chi se ne importa, questa è la mia ultima estate e voglio che sia esattamente così. Semplice, leggera, bella da vivere.



Foto estive. Trieste by Night (ovvero "non si capisce un accidente), una barca che fa molto nostalgia portami via e il tramonto dopo una giornata di tuffi in mare per difendersi dai 40 gradi


Illustrazioni random per "Il biplano e la cometa".

Non mi ricordo se l'avevo già postata ma siccome oggi è stata una giornata di mare... Mi sembra doveroso.


domenica 7 luglio 2013

Solo polemica

Quest'estate è cominciata in modo assolutamente frenetico. Nello specifico posso quasi affermare che la mia estate cominci da domani. Dopo il ritorno dalla Francia ho avuto qualche giorno di finto relax tra una giornata di mare ed una a Milano per vedere una mostra dedicata alla storia del manga, ma per il resto solo tanta tensione per un esame andato poi a buon fine e stress da smaltire per le ore di viaggio (calcolate intorno alle 25 ore in una settimana) accumulate.
Non so se l'ho già detto, ma l'ultimo giorno utile di tirocinio ho avuto il piacere di andare insieme al mio tutor a stampare quello che sarebbe stato il mio fumetto d'esame. La location era una stamperia apparentemente di bassa qualità. Quelle che sono per metà cartolerie e già che ci sono stampano qualche volantino se capita, per intenderci. Alla fine della fiera, e dopo un errore di stampa, il risultato mi è piaciuto. I colori delle tavole erano accesi come volevo e com'era giusto per una sorta di coerenza narrativa, quindi sono uscita di lì col sorriso. Inoltre lo stesso giorno il mio tutor ha scritto una mail all'ufficio erasmus per comunicar loro che in due mesi non avevo creato problemi ed ha scritto cose molto gentili sul mio conto. Inutile dire che mi si è accartocciato il cuore all'idea di dovermene andare di lì.
Lo ripeterò sino allo sfinimento, sono una persona nostalgica. Il giorno dell'esame, poi, mi è capitato di rivedere un individuo che per me è una sorta di figura leggendaria. Un tizio che avevo visto per la prima volta durante il mio esame di ammissione in accademia, nel lontano 2008. L'ho rivisto ancora una volta credo, e forse in occasione della mia laurea o dell'ammissione. Non ricordo. Beh, non è cambiato di una virgola e pure i suoi vestiti sono rimasti gli stessi. In ogni modo è stato un déjà vu forte. A tre esami dalla fine del tutto lo rivedo, da non crederci, e pensare che costui credo non sia nemmeno uno studente dell'accademia ma solo un fidanzato/amico di qualcuno che vi studia all'interno. Ormai per me è una sorta di Caronte della mia esperienza universitaria.
Durante la mia giornata a Milano, invece, sono andata insieme al mio uomo prima alla mostra sui manga e poi, siccome avanzava tempo, in quella che spacciavano per una mostra gratuita sul fumetto ed illustrazione. Era poi una mini mostra di tavole di Zerocalcare e delle illustrazioni su un concorso che non c'entravano un accidente. Al piano successivo, volendo, c'era pure un'altra mostra che riguardava i fumetti dal Belgio tipo i Puffi.. Tra un po' ci mettevano pure l'Underground e i fumetti del "Corriere dei piccoli" e la cozzaglia era quasi completa. Ma la cosa che mi ha stupito è stato vedere un ragazzino che guardava con aria rapita i fumetti di Zerocalcare, che eran poi delle tavole originali. Mi sono chiesta se alla sua età anch'io ho/avrei reagito così. Se lui grazie a quella giornata vorrà far del fumetto... Sarebbe stupendo, no?
Ad ogni modo, volendo parlare della mostra sul manga, devo ammettere di essere rimasta un po' delusa. Ovviamente queste sono riflessioni che ho fatto dopo. La giornata era decisamente bella e io vedendo disegni dall'oriente ed un tizio che si spacciava per colui che disegnava i personaggi di Evangelion (ma per quanto ne so sarebbe potuto essere un giapponese qualunque)  ero contenta cosi. Però è anche vero che, essendo obbiettivi, far pagare 7,50€ il biglietto ridotto per vedere delle stampe è simile ad una truffa. La cosa brutta è stato il modus operandi di tal truffa. Infatti i furboni hanno ben pensato di stampare le tavole du fogli simili ai Fabriano F4 per far sembrare la cosa un po' più realistica. Ma era palese che fossero stampe. Dico io, se vuoi farmi vedere delle tavole stampate almeno non cercare di spacciarmele per tavole originali che poi magari qualcuno ci crede pure. Aggiungiamoci poi che la mostra era assolutamente disorganizzata e priva di un percorso tematico o di ordine cronologico, e che il tizio che spacciavano per Sadamoto faceva autografi solo su prenotazione e comunque su cartoline pre-stampate....  Insomma, l'organizzazione era un bel po' truffaldina a mio avviso.
Ripeto, comunque, la giornata è stata decisamente positiva ed il caldo milanese con la stanchezza dell'ora a camminare sotto il sole verso mezzogiorno mi ha temprata.
Ora però c'è da pensare al mare, al relax, al disegno per la mia tesi e poco più.
Finalmente.


lunedì 1 luglio 2013

Ho messo via.... Luglio.

"Ho messo via" è il titolo di una canzone di Ligabue. Stamattina mentre pulivo un po' in casa, me la canticchiavo. Luglio è sempre stato il mio mese preferito, il mese clou dell'estate, a mio avviso.
Dunque il post si intitola così, perché per quanto luglio sia sempre stato il mio mese preferito, oggi ufficialmente la mia coinquilina non è più la mia coinquilina. Come se non bastasse ho ben pensato di mettermi a rovistare tra i vestiti vecchi e donare quelli in buono stato a chi ne ha bisogno. Ho tirato fuori queste magliettine come andavano quando avevo 15 anni. Quelle della marca REDS che costavano poco ma erano cool, ed adesso forse quella marca non esiste nemmeno più. Essendo una persona nostalgica mi ha fatto molto strano tirar fuori dall'armadio la mia adolescenza. Mi immaginavo a 15 anni ad andare a scuola con quegli abiti addosso e sentirmi sempre fuori posto comunque, anche quando il look era come quello degli altri. Ieri ho fatto un viaggio di 15 ore e mezzo e finalmente sono a Trieste. La città mi ha accolta con un caldo estivo di cui sentivo l'esigenza mentre ero a Grenoble. Mi sono resa conto che finalmente è estate, insomma. Il viaggio è stato praticamente un incubo, non tanto per le ore di viaggio quanto per la maleducazione delle persone. Alcune si sono messe ad insultare l'autista che non voleva aspettare che 25 anime andassero in bagno per partire visto che il Frejus avrebbe chiuso e avremmo dovuto aspettare un'altra ora prima della riapertura. Dietro al mio sedile c'era un bambino che puzzava come una fogna e la gente già che c'era si cavava le scarpe. Insomma, se non avessi avuto la bellissima visione di un'alba perfetta direi che è stato un viaggio pessimo, ma appunto, non lo posso dire. Non del tutto.
Peccato solo non esser riuscita a fare una foto.
Oggi ho cucinato una ricetta nuova senza colesterolo per mia madre. Erano una specie di polpettine di ricotta con pomodori pelati. Devo ammetterte che nonostante qualunque previsione sono venute piuttosto buone e lei ne era felice. Insomma, sono a casa. Con le sue cose belle, con le sue cose negative. Ma son pur sempre le mie cose.

Ora devo solo trovare il modo di disegnare tanto come quand'ero in Francia. Uhm...