martedì 10 dicembre 2013

Un attimo di Natale, per favore

Avete presente quella sensazione strana che vi assale quando fate qualcosa che facevate molti anni prima e vi sembra molto meno eclatante? Ebbene, quest'anno, dopo 6 anni, sono andata alla fiera di S.Nicolò, tipica fiera natalizia che si tiene annualmente a Trieste nella settimana prossima al 6 dicembre.
Finalmente dopo anni di reclusione in quel di Modena a lavorare in negozio, quest'anno ho potuto venire a casa prima (come ben sapete) e godermi un po' di più l'atmosfera pre-festiva. A Trieste c'è di buono che gli addobbi non mancano mai. Non capisco come facciano i commercianti a pagarli pur non avendo lo stesso numero di clienti di qualche anno fa. La crisi si fa sentire, quando entri in un negozio gli occhi del venditore te lo dicono subito. Te lo dicono anche perché spesso il venditore è il proprietario che non si può permettere del personale, ed inutile dire che tempo fa (non molto) la fatica dei proprietari dei negozi era di venire solo alla sera per raccogliere l'incasso. E' un dato di fatto che la fiera è molto più piccola di quando io ero ragazzina. Un tempo vi erano bancarelle a fila di due, mentre ora un solo gazebo occupa una cospicua porzione di viale. Ho cercato di non pensare in modo nostalgico, di credere che magari la mia era un'impressione dettata dal fatto che non facevo un giro alla fiera da molto tempo e da piccola ogni bagliore era magia. Ma no, era evidente. Le bancarelle non solo erano molte meno, ma il tipo di oggettistica che vendevano era molto più sterile. Niente individui strani che spaccavano i piatti per dimostrarti la loro robustezza, niente odore di mandorle caramellate e zucchero filato ovunque, niente bancarella dei giocattoli che ne vendeva di orribili ma alla portata delle tasche di ognuno. C'erano cover di cellulari probabilmente comprate a stock in qualche sito internet, bancarelle enogastronomiche di formaggi o companatici che sembrava di essere alla fiera del multietnico, qualche vestito venduto da cinesi a prezzi più alti che nei negozi italiani.  Mi è mancata la fiera di Santa Lucia a Bologna, che ha ancora quel profumo di vecchie tradizioni e quelle altre bancarelle in una viuzza laterale di via Indipendenza, dove vendono cose fatte a mano e ogni anno trovo qualcosa di particolare da acquistare per me o altri a un buon prezzo.
A parte questo negli ultimi giorni ho lavorato alla tesi teorica perché volevo finire in tempo un capitolo (che poi sono diventati due) da mandare al mio relatore affinché le corregga questo weekend; sono riuscita a comprare i regali per mia madre e mio fratello, ho trovato l'idea giusta per i miei nonni e poco altro. Amo fare i regali di Natale. Mi da l'idea di una sorta di premio per come si è affrontato un anno intero. E' bello il momento in cui si scartano tutti assieme ed amo persino fare i pacchetti perché penso che già da quelli le persone a cui faccio doni capiscano che è un piccolo biglietto con scritto "ti voglio bene". Li faccio sempre con cura, con molta più cura di quanto non faccia dei disegni, spesso.
Venerdi 6 sono andata a fare una giornata conclusiva del corso di imprenditoria obbligatorio per il completamento del tirocinio. Mi ero ripromessa di stare appena un paio d'ore e poi alla fine sono rimasta fino alla fine quando mi sono accorta che le persone che parlavano erano persone più vere di tutti i tizi ingiaccacravattati che sembravano volerci convincere a tutti i costi ad aprire una s.r.l di lì ad una settimana. Erano persone dai 25 ai 35 anni che avevano combattuto per ciò in cui credevano e a modo loro ce l'avevano fatta. Magari non avevano raggiunto traguardi inimmaginabili, ma quei traguardi che possono rendere una persona fiera di sè. Il mio tutor quello stesso venerdi mi aveva detto che il sito non era finito e che sarebbe stato opportuno venire il lunedi successivo. Inutile dire che ero contentissima quando me l'ha chiesto perché di lasciare quel posto non ne avevo nessuna voglia. Lunedi dopo aver lavorato moltissimo sulla dinamicizzazione del mio sito web, sempre lui mi ha detto di tornare ancora giovedi. Ero ancora più felice. Ho imparato moltissimo e ho vissuto due mesi intensi che sono volati. Li rifarei tutti, come rifarei quelli a Grenoble e tutti quelli prima.
Ora devo solo rimboccarmi le maniche e preoccuparmi di proseguire rapidamente con il fumetto di tesi. Siamo a quota 20 e ho un po' di timori ma così tanta voglia di fare che a volte mi chiedo il perché di tante perplessità...

Vi lascio con tre ritratti/schizzi fumettosi fatti a personaggi famosi... Avevo voglia di riesumare il Tombo e così ho fatto.

Buona serata



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