venerdì 27 gennaio 2012

E dovrebbe essere ovvio

Essere pendolare ti pone dinanzi alla più svariata tipologia di essere umano, ma un problema comune delle persone che viaggiano in treno è il menefreghismo o la mancanza di intuitività. Modena ha un sottopassaggio piccolo che collega i vari binari, e spesso e volentieri mi chiedo come sia possibile che un individuo normodotato non si renda contoo che qualora un treno fermi in una determinata stazione, molte persone debbano scendere e molte altre, probabilmente, salire. La gente si accalca già dalle scale, spinge, strattona quelli che vanno in senso opposto contro il muro, quasi facessero loro uno sgarbo a frequentare il medesimo corridoio. Ma mentre quegli individui lì devono solo andare a fare le proprie faccende io devo prendere un treno che sosta cinque minuti scarsi, scavalcando la moltitudine di individui e sentendomi un po' l'ultimo dei Moichani.
Spesso mi chiedo se questa mancanza di attenzione sia una malattia del nostro secolo o se vi è sempre stata. Basterebbe cosi poco a vivere in maniera cortese e civile che è quasi un insulto non provarci nemmeno, ma magari chissà, ci vorrebbe un po' di rieducazione.

Nessun commento:

Posta un commento