Oggi compio 28 anni.
Con un po' d'imbarazzo ammetto di non poter ancora eliminare alcuna voce dalla Eli's list, e non perché non ne abbia avuto il tempo, ma semplicemente i giorni post laurea sono volati senza rumore. Non so come, le giornate si sono piano piano accartocciate e svanite senza dirmi nulla, quasi come non volessero disturbare il sonno di un bambino che per troppo tempo non ha saputo dormire quieto.
Poco più di una settimana fa mi sono laureata ed è stata una giornata strana perché era un po' come se la vivessi da nove mesi. Da quando ho cominciato a lavorare su "Il biplano e la cometa" mi immaginavo quel giorno, doverne parlare, con la convinzione negli occhi che il mio -nostro- progetto valesse il tempo di quelle persone che mi avrebbero ascoltata.
Il 3 marzo è stato come tutte le volte che l'avevo immaginato, ma un po' meglio.
Al mattimo sono andata dal parrucchiere a farmi fare i boccoli, e per me è una novità in primis perché ho i capelli liscissimi e in secondo luogo perché in altre occasioni non avrei mai speso venti euro per qualcosa che a malapena avrebbe potuto reggere una giornata. Ma volevo fosse esattamente come l'avevo immaginato, poi ci si è messo il fato/destino/fortuna sfacciata, che ha pensato bene di dar due ritocchini ai dettagli a cui non avevo pensato.
Sapevo che vestito avrei messo, che capelli avrei voluto, ma non sapevo assolutamente che ci sarebbe stato il sole, per quell'unico giorno, quasi a volermi dare il suo piccolo regalo per questo traguardo.
I capelli hanno retto sin dopo le foto, i miei sono riusciti a prendere il treno per il ritorno nonostante il ritardo della discussione di un'ora e mezza, e Gianni, l'autore del racconto era raggiante e ho potuto parlare di lui e del nostro lavoro facendogli capire quanto ci tenessi, quanto mi abbia dato e quanto sia grata a lui a Lorenzo e a Gabriel del mio tempo migliore.
Poi c'è stata la festa di laurea a Modena nel weekend. Ero stanchissima quasi come mi fossi laureata il giorno stesso. Avrei voluto solo dormire, ma i miei amici mi aspettavano e mi hanno resa felice. Ho ricevuto la torta più bella del mondo con sushi e maki fatti di pasta di zucchero a decorare una sorta di sacher ma più cioccolatosa. Ho ricevuto regali splendidi, ma soprattutto ho potuto brindare al tavolo con coloro che negli ultimi 5 anni ci sono stati, mi hanno fatto sentire a casa anche quando a casa non ero.
Avrei potuto/voluto chiamare altre persone, ma un po' com'è accaduto a Trieste, mi sono resa conto negli ultimi tempi di non essere riuscita a gestire al meglio le mie amicizie.
Non è una scusa, ma sono sempre stata abituata ad avere poca gente attorno, piuttosto facile. Poi ci si è messa l'università, il lavoro, la casa e in contemporanea nuove amicizie, tante, belle, ma che non avevano nulla a che fare l'una con l'altra. Con la Francia, Trieste, i lavori e gli esami non sono riuscita a fare tutte le telefonate che avrei voluto e più di ogni altra cosa vorrei cercare di recuperare il tempo perso, perché se penso ad ognuna delle persone a cui non ho dedicato abbastanza tempo, so che ne valgono la pena.
Il 7 ho inaugurato la mostra a Trieste. La maggiorparte dei presenti erano miei amici. I gestori del locale hanno dato il meglio con un buffet di cibi prelibatissimi e un impegno nell'allestimento che non ho mai visto. Ho ricevuto dei fiori meravigliosi, ed è stata una serata tanto semplice quanto bella, una di quelle di cui se ne sente davvero il bisogno.
C'era una parete intera per "Il biplano e la cometa" e solo Dio sa quanto mi abbia fatto bene vedere appese lì le tavole, con cura, perché Marco non lasciava nulla al caso e anche senza il righello ma a spanne, voleva che l'effetto generale fosse bello, e cosi, per me, è stato.
Ed ora sono in un limbo strano.
Più di ogni altra cosa ho voglia di studiare. Il che è piuttosto strano per una che è appena uscita dall'Università. Non mi va di leggere romanzi o fumetti, ho voglia di sapere qualcosa in più, forse anche per poterlo mettere in versione illustrata un giorno, non lo so.
Un'altra parte di me ha molta voglia di disegnare ma non lo fa mai. C'è quel bisogno di staccare, come quando si fa una lunga vacanza con i migliori amici per poi non vedersi per un mese, perché è giusto così. Ho ripreso oggi a disegnare un po' e mi mancava moltissimo, però non ero pronta, non eravamo pronti, né io né il disegno.
Venerdi ci sarà la festa di laurea triestina, dopodiché dovrò pensare alle cose serie... Come fare il trasloco, quando, quando vedere Eleonora, come organizzare le mie giornate di studio/disegno/traduzione.
Vorrei organizzare ed essere efficiente. Ma non voglio scrivermi le cose da fare giorno per giorno, per non sembrare impegnata come prima della laurea, e allora non lo scrivo e poi finisce che mi ritrovo in tasca una ricarica del cellulare che mi propongo di fare da almeno una settimana.
Dimentico di rispondere a messaggi, mail, di fare delle telefonate.
Cerco di non darci troppo peso, è stata una sfacchinata ed è finita, ci vuole un po' di meritato riposo,
o di studio visto che è quello che voglio fare.
In ogni caso c'è da rassegnarsi, da oggi sono anche un po' più vecchia :)
Sketch stupidi e poi qualche fotina
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