lunedì 16 settembre 2013

Pagine bianche come se piovessero

Cade la pioggia su Grenoble, e oltre al fatto che mi ritorna alla mente il mio strano amore per codesta condizione climatica, sento di essere veramente qui, grazie a questo freddo che entra sottile nelle ossa e ci si ristagna, come terriccio in una pozzanghera.
In questo breve periodo di tempo che mi separa dalla rapida gita fuori porta, a Lione,  non sono successe chissà quali cose, ma tra queste c'è da sottolineare una febbricciola di passaggio, durata solo un paio di giorni e a temperatura veramente moderata... Ma che come tutte le cose così, mi hanno messa K.O.
La cosa peggiore è che il tutto ha avuto inizio il giovedi sera, quando, in un impeto di entusiasmo, sono andata con la mia collega a mangiare quello che alcuni suoi amici spacciavano per un ottimo hamburger. Premesso che io non me ne intendo così tanto da poter dire che un hamburger sia veramente ottimo anziché semplicemente distunguerlo da quello di qualche catena di fastfood piuttosto scadenti, il posto ha immediatamente catturato la mia attenzione. Gente che sedeva su barili di latta, chi su poltroncine da cinema, chi, come noi, ad un tavolo pensile. Su ogni tavolo c'erano dei robottoni giocattolo alti 40cm cadauno e a completare l'arredamento nonsense, le pareti erano fatte a serranda, o porta di garage. A parte questo l'ho trovato immediatamente un po' caro, salvo poi scoprire che le patatine fritte erano a volontà. Tuttavia, una volta arrivato il famigerato hamburger, mi sono accorta che la carne era assolutamente al sangue (e non ho abbastanza coraggio né abbastanza francese sulle spalle per poterlo rimandare indietro) e probabilmente già forte del freddo preso nei giorni passati (complice la stessa gita a Lione, sotto la pioggia), il mio stomaco non l'ha proprio sopportata. Già che c'ero, giusto per rincarare la dose, ho ben pensato di mangiare un dolce con gelato annesso, proprio io che dovrei ricordare di avere un'intolleranza al latte latente ma non troppo... Et voilà, ho passato due giorni con i crampi allo stomaco maledicendo ogni grammo della roba che avevo precedentemente ingurgitato. In seguito ho poi scoperto di avere pure la febbre, il che mi ha consolata, a dire il vero, siccome sentivo un dolore lancinante alle ossa che mi faceva sembrare una vecchia di novant'anni.Ospizio rimandato. Dopo un po' di sano (ma non troppo) paracetamolo, tutto è passato e grazie al cielo  (e ad un coinquilino medico) sono riuscita a non perdere nemmeno mezza giornata di tirocinio, sebbene non ho una chiara idea di come io ci sia arrivata fino a (lì,) venerdi.
Ma tralasciando questa bizzarra avventura, arriviamo al titolo del post.
Qualche giorno prima del mio disagio intestinale (suona quasi bene cosi), sono andata a far shopping nel negozio migliore di Grenoble, ovvero quello di belle arti, che come già detto in uno o più post precedenti, è a due piani ed ha un reparto dedicato solo ai tipi di carta su cui sbizzarrirsi.
Ebbene, per quanto io ne abbia ancora non pochi di sketch book inutilizzati o quasi, spero sempre sia un disagio comune quello di dover per forza provare, disegnare, scarabocchiare. Ebbene, ho acquistato un album di carta d'acquerello da 65 fogli alla modica cifra di 8,50€. Non sono una babbiona, so che se il prezzo è così basso ci sono fattori come:

-grammatura del singolo foglio
-percentuale di cotone
-qualità della carta
-marca della carta
-iva
-pizzo giusto per il gusto di mettercelo perché la roba da disegno costa e ti attacchi

In ogni caso, non essendo una pittrice o roba così, è come se mi avessero proposto 100€ al prezzo di 10€, e dunque l'ho comprato, poiché ce l'avevo sul groppone da due mesi e mezzo e non si può star male cosi per ottoeuroecinquanta. Non facciamo i fighi, sono praticamente due ore di quel pessimo lavoro/sfruttamento che mi son tenuta a Modena per quattro anni e mezzo, ma due mesi e mezzo son due mesi e mezzo.
A parte il mega blocco, ho poi preso uno sketch book della Canson con copertina rigida, che ho rischiato di far collassare il giorno dopo averlo acquistato, ovvero durante la solita gita a Lione, quando ho aperto la borsa mentre da cielo cadevano secchiate d'acqua una dietro l'altra e lui era lì, inerme, che non aspettava che assorbire ogni goccia volesse arrivargli addosso. Sebbene, nonostante i due mesi e mezzo di angoscia, io non li abbia ancora testati per la pura pigrizia di sciogliere gli acquerelli BLA, che nascondo abilmente dietro la scusa evergreen "devo fare la tesi, non ho tempo per dipingere", lo sketck book l'ho provato eccome. E come ogni sketch book che si rispetti, i primi disegni sono sempre soddisfacenti, perché li fai come se sai che diventerà il tuo portfolio di schizzi, così belli che gli altri a bocca aperta ti diranno "ooooh, ma se disegni così quando fai gli schizzi, chissà cosa combini con gli originali!". Ok, era la frase più rarefatta della terra, e no, tale sketch book non sarà mai il portfolio bla. Mai. Ma è bello crederlo, e dunque restiamo soddisfatti delle prime cose fatte almeno fino a quando non vedrò lo sketch book di qualcuno che mi farà dire "ooooh, ma se disegni così quando fai gli schizzi, chissà cosa combini con gli originali!" (ho copiaincollato, ovviamente).
è delirante questo post, lo so. Non fatemelo pesare.
Prendetelo per una conseguenza della gastrite/indigestione/mucca pazza di giovedì o della febbre che manco vera febbre era o di tutte due assieme (bonus che si una solo una volta nella vita quindi fatelo con parsimonia), ma tant'è.
Mancano due settimane alla fine del mio tirocinio e la cosa mi angoscia. (tono cupo)
Mi sembra di aver combattuto come un'ossessa per un anno per una cosa volata via in un secondo e mezzo. E la cosa peggiore è che la settimana prossima sarà persino più corta perché il mio tutor và in quel di un paese di cui non ricordo il nome vicino a Nimes e io avrò due giorni di tirocinio in meno.
Vorrei dire "ehi, ridatemi tutti i giorni che ho perso, tra Cina, cosoNimes e maledettissimo workshop in Accademia", ma non posso e allora mi rattristo e basta. L'ho respirata tutta Grenoble, grazie alla mia collega e ai suoi amici, grazie alle passeggiate lunghissime, alle volte che mi sono persa e al clima pessimo di qui, eppure so che ad una parte di me mancherè sempre Grenoble, perchè mi ha restituito una parte di me che stavo lasciando andar via. Quella più serena, che cerca di cogliere il buono. Evitiamo le polemiche, per una volta, anche perché in francese non saprei polemizzare, ma questo è un altro discorso. Ho fatto un lavoro su di me che andrebbe approfondito. Ho scostato mentalmente (al "fisicamente" ci ha pensato quell'odioso autobus dell'Eurolines che ancora maledico dall'ultima volta e già maledico per la prossima) amicizie che mi dan più noie che altro. Ho pensato alle cose che mi irritano tipo i buonismi delle pagine di Facebook, i favoritismi in Accademia, e ho cercato di smussare un po' gli angoli e di capire come mai sono diventata così rigida. Non voglio prendere sul personale cose che non lo sono e non voglio farne una questione di vita o di morte cose personali ma che non ne valgono la pena. Take it easy, cavolo! E così cercherò di fare, se non altro per essere una persona migliore, in primis per... essere una persona migliore! e poi ovviamente per le persone che mi circondano, quelle che io credo meritino sempre di più. Ma ora la buonista sembro io, e senza un filo di polemica. I miei cari potrebbero venire in elicottero a recuperarmi quiggiù per portarmi da uno psichiatra sufficientemente scaltro da dire "non resta che l'elettroshock!", e io non voglio, ho appena mangiato del buon sushi e voglio tenerlo ancora lì, sulle papille gustative per un po', perché ne vale la pena.

Ah si, e non ho ancora usato UN maledettissimo foglio di quel blocco da ottoeuroecinquanta. Non fatemi questo.
Alla prossima.



Grenoble, il fiume, il maltempo che arriva inesorabile (assieme ai miei malanni)

L'hamburgerificio di cui ho parlato. Era così adorabile con quei sottopiatti fatti con i vinili....

Un piccolo regalo, una catenina con il balloon... Non è adorabile?

Schizzo 1 - Preso dalla foto di un'attrice di Private Practice, mi piaceva la posizione e l'ho trasformata in una minorenne o_o

Torniamo giovani. Sempre sul nuovo Sketch book, ricordi di momenti adolescenziali fatti di musica e pensieri solitari. Grazie a Dio non di Converse, ma il mio personaggio è più modaiolo- finto hipster bla bla, e le deve avere, e allora tienile. Ma sappi che sono prese al mercato a 10€. Anzi, 8€, perché con 8,50€ ci compri un album da disegno...


Studio di un personaggio che comparirà mezza volta nel fumetto di tesi ma ha le fattezze di Olivia Wilde che è troppo bella per non essere disegnata. (with love by your stalker <3 anche se sei vegana)



Tre ritratti puccio-mangosi di una cara amica (l'ultimo praticamente commissionato)... Della serie "ecco cosa si fa pur di non studiare)

Una tavola della tesi che rappresenta un corteggiamento un po' in stile Moccia, ma la colpa non è solo mia :)

E ovviamente il My Stopid Sketch. Una storia vera. Purtroppo.




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