venerdì 25 gennaio 2013

I miei tempi strani

Rieccomi su questo spazio.
Mentre scrivo è iniziata l'ultima giornata della mia settimana triestina. Come ogni volta è volata, tra dentista, compleanno di mio fratello e conseguente corriere Bartolini da aspettare per il suo regalo... Amicizie da vedere, fumetterie e buoni propositi non tutti finiti in porto.
Tanto per cominciare il fumetto di quattro pagine l'ho finito. E' stata una tortura, un po' perché c'era sempre qualcuno ad impedirmi di disegnare, e un po' perché una parte di me aveva paura di metterci mano e rovinare l'idea che mi ero fatta di ciò che quel fumetto sarebbe dovuto diventare.
Alla fine della fiera, in realtà, sono soddisfatta. Ancora una volta ammetto che mettere su carta un problema reale, vissuto di persona o di riflesso è difficile. "La pancia", come dice il mio prof. di sceneggiatura, prima che farla sentire al fruitore la si sente in prima persona e fa male. Però penso che da questo genere di storie nascano i prodotti migliori. Ci si mette una cura diversa, un po' più di sé stessi.
Comunque queste quattro difficili pagine sono finite, ora c'è da pensare al tirocinio che è sempre più vicino e non so ancora dove vivrò. Mi rendo conto che ho diverse cose che mi portano via del tempo dal disegno, e la cosa non mi piace. In un mondo ideale disegnerei sempre. Buon inizio per una che vorrebbe fare quel mestiere lì. A parte quello ho capito anche che quando i tempi sono più stretti uno si gestisce meglio che quando di tempo ne ha relativamente un'infinità in più. Quando lavoravo praticamente part time ci stavo dentro nelle cose, sempre di corsa e col magone di non riuscire a fare un tubo... E poi ci riuscivo. Ora lavoro molto meno e già il fatto di andare in Accademia e dover fare altre tre-quattro cose un po' mi spiazza. Sarà anche la vecchiaia? Forse.
Vi lascio con una vignetta del fumetto di 4 pagine, che poi si comincia a fare un po' di roba lasciata indietro, come al solito.

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