giovedì 21 giugno 2012

La mia vita in quarti d'ora

Il tempo è un gioco bizzarro, quando hai molte cose da fare sei lì con l'orologio a rivoluzionare il tuo modo di pensare per farlo diventare metodico, anche quando di metodico non hai proprio nulla.
Il problema sono i quarti d'ora. La mattina ho la sveglia piantata all 7, e regolarmente mi alzo alle 7.15 e mi dico "è già passato un quarto d'ora, damn!" (Dico "damn" per non tirare in mezzo parolacce, orsù!) E il quarto d'ora cambia decisamente le mie prospettive. Mi mette in dubbio se prendere il treno dopo, cosi faccio le cose con più calma, o se mi devo vestire a razzo rischiando di dimenticare, magari, il lettore mp3 a casa. (di cui, tra l'altro, credo di aver perso il cavo) I quarti d'ora passano in un soffio per farmi sentire in colpa. Stamattina dopo essere stata svegliata bruscamente dalle ruspe che lavoravano nel palazzo vicino al cortile, ho bevuto il caffè e pensato che le ore 9 per cominciare a disegnare per gli esami fosse un ottimo orario. Peccato poi che tra guardare un indirizzo email (consiglio vivamente a chiunque di tenerne uno solo nella vita perché averne più di uno implica a. perdere un sacco di tempo b.dover nel caso b1. ricordare molte password, nel caso b2. dover usare la password sempre uguale e dunque diminuire la sicurezza di ogni account), il sito dell'accademia che si aggiorna solo su cose stupide e vari canali social, erano le 9.15 ed allora è diventato tardi. I quarti d'ora si sommano e diventano ore. Ma questo sembra un detto da vecchio babbione. A parte ciò, oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di lezione del primo anno di biennio. E' andato e non me ne sono quasi resa conto. Ad andare ogni giorno a Bologna si perde la concezione del tempo, ci vai più per inerzia che altro. Tutti i giorni, quasi tutto il giorno. Quel quasi lo riservi a spesa, pulizie, compiti a casa, studio, amici/fidanzato/telefono con la madre. E passano i mesi senza che te ne accorgi se non per la stanchezza accumulata. E' stato l'anno della laurea, l'anno più importante della mia vita, in linea teorica. Poi vedo la gente attorno a me che si sposa, crea famiglie o si trasferisce. Fa progetti per il proprio futuro, progetti che suonano di duraturo, e penso che forse quest'anno in realtà non ha contato poi così tanto. Ma chi se ne importa? Ho fatto un fumetto di cui sono fiera da ben due giorni (sebbene io abbia già ri-cambiato/ri-fatto il pdf...) e programmato il mio tirocinio erasmus con quasi successo (mi sento molto Amanda in "che cazzo dico?" vedi youtube. E si, la parolaccia stavolta era inevitabile). Sto per cambiare una coinquilina, con le altre due in linea di massima mi aspetta un altro anno assieme e ne sono felice. Con loro è stato un bell'anno, lo devo ammettere. Ho conosciuto amici importanti, ho vissuto un terremoto serio e mi sono resa conto che la classe stupenda del triennio non esiste più. Pazienza, ora si frequenta un po' come si faceva alle superiori, solo senza migliore amica come vicina di banco. La mia migliore amica. Ne avrei da dire anche su di lei, ha superato momenti difficili e io col cuore ero sempre con lei, sebbene io per prima mi dico sempre che "col cuore", poi, vale ben poco. Ci vogliono le braccia, le gambe e tutto il resto. Bologna mi ha assorbita e non  una scusa.
Ho pensato di voler leggere o rileggere, non ricordo, Anna Karenina e ho scoperto che esce il film. Devo srigarmi, sennò non potrò criticare con cognizione di causa. La critica, la polemica, per quanto fastidiose, rendono fluido un dialogo anche con persone che forse non avrebbero molto da dirsi.
Saltando ancora una volta di palo in frasca, il mio professore di scrittura creativa ha assegnato delle cartelline a tutti i suoi studenti per contenere i lavori dell'anno. Le cartelline erano colorate e lui le ha scelte in base al profilo psicologico che ci ha afibbiato. Io ero azzurro. E sono felice.
Detto ciò, questo blog sarebbe dovuto essere una sorta di portfolio, ma alla fine se non parli un po' di te che roba è? Almeno se un giorno i miei disegni conteranno qualcosa, gli storici dell'arte avranno poche storie sulle quali ricamare senza senso. Qui c'è tutto ragazzi. Control+C Control+V. Ma magari allora avranno trovato il modo di fare queste operazioni usando un tasto solo. O il pensiero.
Intanto di quarti d'ora ne sono passati anche un paio.

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