mercoledì 6 giugno 2012

Il mondo disegnato

Pubblico questa tavola alla quale sono molto affezionata. Ci tenevo a finirla in serata nonostante la stanchezza pressante perché ce l'avevo in mente da un bel po'. Il vestito della protagonista sarebbe stato il mio se mai mi fossi sposata e metterlo su carta davvero mi ha regalato brividi. Anche se poi la prospettiva aiuta e non ho dovuto disegnarlo al 100%, forse meglio cosi. Ho preso spunto dai vestiti di Atelier Aimée. Una volta ho visto un vestito a Trieste lì dentro e me ne sono innamorata. Era l'epoca in cui tra le varie cose pensavo avrei potuto fare la stilista di abiti da sposa. Mi sembra passata un'eternità. I Non ti scordar di me me li porterò sempre dietro nella mia vita. Però credo fermamente che a mettere qualcosa di molto personale in ciò che si crea si da la sensazione che il disegno o quel che è venga più "fuori". Più che se sai usare divinamente dei colori (cosa che io non so fare assolutamente) ma alla base non c'è dello spessore, della personalità. Magari sono solo illusioni mie, o meglio, degli autoconvincimenti consolatori :) Qualunque cosa sia andare a letto soddisfatti per qualcosa non guasterà stasera. Dall'altra parte c'è sempre l'ansia da terremoto, quindi quel che c'è di buono va preso al volo.

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