sabato 7 aprile 2012

Sogni

Quando vedi il sorriso di un bambino a volte basta, e tutto il mondo si tinge di colori pastello. L'ho pensato oggi mentre tornavo a casa. Salivo lentamente quelle scale che hanno fatto parte della mia vita per molti anni, tempo fa, ed ora sono solo un altro breve appiglio dove aggrapparmi a quella sensazione di romantica nostalgia che adoro tanto. Penso a quelle scale, alle volte che ho pensato semplicemente fossero belle -tanto, anni dopo, da inserirle nel mio fumetto di tesi- e quelle volte che mi hanno vista salire stanca, triste e demotivata. Ho lasciato un sorriso ed uno sguardo a quella bambina allegra, oggi. Avrei voluto dirle che te la raccontano, a quell'età, che qualunque cosa tu desideri fare la puoi fare con l'impegno, ma non è vero. I sogni sono un privilegio di pochi, non sono un regalo che la vita fa a tutti. I sogni arrivano tra capo e collo e non importa se te li meriti, quanto hai pianto, quanto bene hai fatto. Ci sono cose che non cambiano per quanto lo vorremmo. Ci sono sogni che non realizzeremo mai semplicemente perché nel nostro destino non è scritto così. Altre cose che invece cambiano, anche questo andrebbe detto ai bambini sorridenti, e un giorno alcune persone che hanno rovinato qualche anno di scuola non varranno più nulla. Non conteranno più niente, e si potrà pensare che era stato solo un periodo della propria vita. Chiuso. Quello nuovo, il secondo atto, non li comprende, e a testa alta si potrà dimenticare e vivere gli stessi luoghi con uno spirito nuovo. Io ora se passo davanti al mio liceo penso solo alle cose che ho imparato, alle cose belle, all'assenza di quei giorni mai spensierati ma più intensi, forse, di ora. Ci sono giornate come questa, giornate di pioggia, nelle quali mi chiedo se quei dannati sogni io li abbia lasciati per caso sotto il banco della quinta B.

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