venerdì 14 giugno 2013

Torpore

Il torpore è quella sensazione talvolta piacevole, talvolta fastidiosa, per la quale una o più parti del corpo risentono di una sensazione di estraneità rispetto a tutto il resto. Calore, formicolio.
Attualmente mi trovo in un limbo, quasi svegliata dal torpore, ma non del tutto. Strana sensazione, più fastidiosa che piacevole.
Ho parlato con due professori per cambiare la tesi. Mi ha stupito vederli accondiscendenti in tal senso. Ci lavoro da un anno, ma sanno che può capitare un ripensamento. Ora si vedrà. Ho troppe idee in testa eppure mi sembra di non averne mezza. Ho voglia di disegnare, e se si potesse fare solo con le mani e non con la testa probabilmente produrrei decine di tavole. Ma il fumetto è testa e mani. Se manca uno dei due forse è meglio non azzardarsi. Da oggi cercherò il modo di svegliare del tutto la parte sopita. Per carattere non amo questa stasi. Vorrei darmi degli sberloni e urlarmi in faccia di svegliarmi, ma non basta, è una condizione mentale. E allora ho cominciato col dormire. Erano due settimane che dormivo poco e male. Poi mi prendo del tempo. Per fare colazione in silenzio, per scrivere su questo blog. Forse il passo dopo sarà disegnare, con la mente che si stiracchia. Nessun pensiero legato al futuro. Su cosa farò e soprattutto dove, tra qualche mese. Chi se ne frega. Disegna. Sarebbe bello.

 Il workshop con Igort è stato tanto interessante quanto motivante. "Essere un fumettista è essere un monaco. Ma è il lavoro più bello del mondo" e se te lo dice uno che ci lavora da trentacinque anni, come fai a non crederci? Lo aveva detto anche Vittorio Giardino. Igort mi ha impressionata per la sua grande cultura. Legge tantissimo, vede milioni di film. E allora io mi chiedo che cosa ne faccio del mio tempo. Perché alla fine delle giornate non riesco a fare un terzo delle cose che mi ero proposta, figuriamoci vedere un film? Lui è il genere di persona che vorrei diventare. Senza i baffi, intendiamoci. Ma io amo leggere e amo criticare. Vorrei un futuro che mi permettesse di disegnare e allo stesso tempo mi desse l'opportunità di avere tanti appigli, sapere di cosa parlo e poter citare riferimenti. Una volta leggevo molto di più, ora mi sembra di non avere il tempo, ma lo so che è tutta una scusa. Come il fatto di disegnare meno, e di non andare a correre. Dovrei ribaltare ogni cosa, decidere di dedicare un po' di tempo a tutto durante la giornata. Igort dice che bisogna disegnare almeno 12 ore al giorno. Poi mettici che devi lavorare. I conti non tornano e già vado in paranoia.
Vorrei fare la vita che vorrei.
Sembra banale, ma mi chiedo quanti lo facciano davvero. E non chiedo di vivere alle Seichelles e non fare nulla da mattina a sera, con il succo di mango trasportato in bocca da una lunghissima cannuccia, e un bel ragazzone di vent'anni che mi fa aria con la foglia di una palma. Chiedo di disegnare. Lavorare per vivere e comprarmi i materiali buoni per disegnare. Vivere da sola. Chiedo di trovare un po' di tempo per correre e per guardare un film alla sera, anche se a me la tv non piace. Me lo impongo, alcune cose VANNO VISTE. Tipo "The mission" che me lo dico da anni che lo guardo e ancora niente. Poi vorrei leggere un tot di libri al mese. Due se pesanti, tre se nella media, cinque se brevi. E poi racconti di ogni genere. Open your mind. Anche solo per dire "che schifo". Sarebbe già qualcosa, sarebbe già un punto di partenza per dire "questo genere di storia non vorrei mai farla a fumetti".
E mentre lo scrivo me ne rendo ancora più conto.
Devo svegliarmi da questo dannato torpore.

Bologna, mentre aspetto per delle ore mi metto a disegnare. Cosi mi abituo a disegnare gli sfondi, che evito come la peste bubbonica. E già che ci sono un ripassino delle mie adorate biciclette. Se fossi ricca e famosa, il consiglio che darei alle nuove generazioni di disegnatori sarebbe quello di fare del proprio incubo la propria ossessione. Io ci sto provando. E biciclette siano.



Un po' di studi di personaggi che non vedranno mai la luce probabilmente... Ma almeno si disegna!

Cose un po' meno serie.... Animaletti pucciosi.


E l'immancabile my stupid sketch.

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