mercoledì 22 gennaio 2014

Di notte, di solito, uno dorme

E rieccomi a scrivere sulle pagine virtuali del mio tanto amato blog.
Sono a Trieste da qualche giorno, ormai ho perso il conto. Ho corretto tutto ciò che c'era da correggere nella mia tesi teorica, aggiunto parti, tagliato altre. Sessanta pagine senza immagini e mi sembra di averne altre sessanta da poter scrivere. In realtà il poco tempo a mia disposizione e il mio scarso entusiasmo all'idea di riprendere in mano uno scritto che ha letto e leggerà solo il mio relatore un po' mi frenano e quindi continuo a rallentatore con le tavole de "Il biplano e la cometa". Ho messo il lettering delle ultime pagine e di colpo ne ho disegnate altre cinque per un totale di 40 tavole. In linea di massima me ne mancano 20, forse un paio di meno, più quelle da correggere. Per assurdo la mia paura maggiore è di non soffrire di quella maledettissima sindrome post partum che ho avuto finito "Lullaby", al triennio. Mi sento stanca, un po' vuota. Ma non stanca adrenalinica per la gran mole di cose da fare. No. Probabilmente il fatto di essere partita subito molto velocemente col fumetto mi ha messo in una posizione di sufficiente vantaggio da non sentire il fiato sul collo. Se volessi potrei semplicemente chiudere il mio fumetto a pagina quaranta che per la tesi sono sufficienti. E quaranta, come detto, già le ho. Ho avuto una sensazione simile dopo aver finito i due tirocini. Mi sono quasi stupita della freddezza con cui ho affrontato la situazione. Sarà la vecchiaia?
Nei giorni successivi al mio ultimo post ho anche letto tutto "Per dieci minuti" della Gamberale. Non eccelso ma un libro carino, scorrevole e con un messaggio di fondo importante, che vorrei ricevessero tutti.. "La felicità è qualcosa di personale, non esiste persona al mondo che puoi delegare affinché la cerchi per te." o qualcosa del genere. Un po' eccessivo il mutamento del protagonista maschile da principe azzurro a principe buzzurro, ma si sa, in qualche modo bisognava che la nostra protagonista si disincagliasse da una relazione che non le dava il giusto spazio.
Che altro dire? Ah si, mi è stata anticipata la visita alle ginocchia e ho avuto la fortuna che chiamassero finché sono a Trieste e me la fissassero il 24. Per un pelo, sennò sarei ripartita un giorno prima.
Quindi ora c'è da sperare in buone nuove, da continuare la tesi, aggiustare quell'altra tesi, ricordarsi di fare/dire cose che dimentico perché sono troppo presa e già che ci sono magari leggere  i Death Note che ho acquistato ma per i quali non ho mai sufficiente energia!
Fatemi gli auguri,
nel frattempo vi lascio con le ultime due tavole colorate (mentre pensavo che nella vita prima o poi un corso serio di colorazione digitale lo dovrò fare). Chissà che la prossima volta non riesca a mettere qualcosa di più, di diverso dal fumetto che mi sta inghiottendo l'esistenza :)
See you


My stupid sketch.. La vita di tutti i giorni con un chihuahua

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