martedì 27 marzo 2012

Ritornare

Dunque, sono sparita un po' dalla circolazione. La laurea ed il post-laurea sono stati tanto belli quanto estranianti. Gente da Trieste-Roma a casa, una festa, due feste, ed un altro brindisi, perché no? Poi c'è stato il mio compleanno, trascorso metà in un ristorante antico sito in Modena a pranzare assieme ad un estraneo austriaco, e metà su un treno, con la voglia di festeggiare semplicemente vedendo i miei. Il mio regalo personale.
Il massimo dei punti alla tesi, una grandissima soddisfazione, non è bastato per evitarmi una sorta di depressione post-partum dovuta al senso di vuoto che ti lascia quel qualcosa che ti ha riempito mesi della tua vita. Faticosamente, tra lamentele e orologi che battevano il tempo in modo severo, ma quel fumetto mi ha dato tanto e tanto mi ha tolto quando si è fatto finire da me (si, perché è un po' anche colpa sua con quella storia delle colonne sonore e la storia che magicamente è fatta e finita nella mia testa. Grazie Nickelback, grazie davvero). Poi il biennio che mi ha fatto scendere subito l'adrenalina. Materie Ni, materie Boh, qualche materia Yeah. Ma poche e nessuna risposta dalla Francia per il tirocinio. Insomma, un periodo altalenante che sta terminando oggi, che in realtà era partita come una giornata un po' storta (basti pensare che sebbene a detta della mia coinquilina G. oggi fosse la giornata "della lentezza" io ho corso come una pazza sia per prendere il treno d'andata che quello di ritorno). Mi sono resa conto che a maggio ci danno una sessione d'esami. E ok, in realtà già lo sapevo, e mi crogiolavo nell'amarezza di provare e non riuscire a studiare.... Ma oggi è successo un piccolo miracolo che poi tanto miracolo non è. Coincidenze, anche quelle per me sono miracoli. Sono giorni che a causa di questa primavera sono narcolettica... Eppure in serata mi sono messa a disegnare per un esame ed ero felice come una bambina, ma soprattutto sveglia. Avevo già realizzato che il disegno mi rende felice (probabilmente 26 anni fa), ma mi sono resa conto che mi diverte da matti. Mi diverte come ad alcuni diverte andare a ballare, correre con le moto, cantare al karaoke o spaccarsi d'alcol. A me diverte il disegno, e credo che sia stato grazie a questo che sono sempre stata un'asociale che non cercava e non desiderava né amici né fidanzati fino a un'età più matura del normale. Quando avevo il primo fidanzatino pensavo a quando sarei tornata a casa per disegnare e ora che sono trascorsi gli anni, quando lavoro, quando sono a lezioni teoriche e spesso quando sono con alcuni amici, penso solo che vorrei disegnare. Già, oggi ho avuto un confronto con delle persone e a volte ti ricordi che gli amici ti deludono, ti fanno rimanere un po' amareggiata. Ma chi se ne importa? Io mi sono messa a disegnare e mi sono divertita, tutto il resto, in quel momento,  svanito. Spesso mi chiedo come mai continui a relazionarmi con persone poco interessanti o che comunque mi danno sensazioni più spesso negative che positive. Nei miei fumetti continuo a perorare la causa dell'amicizia e cerco di rimanere coerente a ciò che racconto, anche se a dirla tutta di persone della quale mi fido e con le quali sto cosi bene da non pensare a che cosa disegnerò appena correrò a casa ce ne sono poche. E quando incontri amicizie cosi ti vien voglia di disegnarci su e di mettere quel bello su carta, ma in un altro momento, perché quando sei con gli amici ne vale la pena di spendere del tempo cosi.
Ma in ogni caso domani appena sarò di rientro disegnerò.
Non tornerò a casa alle cinque del mattino dopo musica e ricordi sfocati, ma sarò felice, e sulla felicità ho la mia idea bizzarra. E' un privilegio riservato a pochi.

Piccola anteprima <3

2 commenti:

  1. Riprendere un disegno iniziato il giorno prima, o un racconto lasciato a metà riga, mi dà sempre la sensazione di tornare a casa. Forse è per questo che capisco perfettamente ciò che dici del disegno e degli amici - amici con i quali si è esigenti perché devono essere affidabili e piacevoli quanto lo è il disegno.
    Sono contento di non essere l'unico alieno del pianeta. O l'unico alienato. :D

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    1. Si sono sensazioni intense. Ma magari uno ci fa caso solo nel contrasto con le altre persone, e poi chi se ne importa di essere alienati, quelle sensazioni non si cambierebbero per nulla al mondo.

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